Nello scorso weekend più di diecimila fulmini su Sicilia e Calabria

Sull’Isola sono raddoppiati rispetto al 2014 e sono già trentamila dall’inizio dell’anno

ROMA, 5 novembre – L’intensa attività temporalesca che ha colpito il bacino tirrenico nei giorni scorsi, causando ingenti danni alla popolazione e ai centri urbani, è stata generata da una concomitanza di effetti: il minimo depressionario installatosi sulla zona e l’alta temperatura rispetto al periodo hanno causato forti temporali con alto contenuto elettrico e di acqua.
sabato 31 ottobre, il fronte temporalesco, generatosi già nelle prime ore, ha continuato a insistere sulla zona tra Sicilia e Calabria per tutta la giornata, con circa 4.000 fulmini caduti su un’area relativamente piccola, di cui più della metà nella sola fascia oraria tra le 20 e le 24 ora locale.

Una situazione analoga si è verificata domenica 1 novembre, con più di 6.000 fulmini nell’area della Sicilia e della Calabria del sud, con un andamento in questo caso di tipo ciclonico, che ha insistito per tutto il giorno. Tale quantità di fulmini, confrontata con le medie dell’area (1-2 fulmini l’anno al km2), è decisamente eccezionale ed è direttamente proporzionale alla quantità d’acqua estrema rovesciatasi nelle medesime giornate.
I dati sui fulmini in Sicilia dicono che nei primi 10 mesi del 2015 sono caduti sul territorio siciliano 30.605 fulmini, rispetto ai 19.312 dell’anno precedente. Dai dati rilevati da SIRF (Sistema Italiano Rilevamento Fulmini), agosto (9.454 fulmini) e ottobre (6.584 fulmini) sono i mesi in cui è caduto il maggior numero di fulmini sulla Regione. Le Province più colpite nel 2015 sono state: Palermo con 7.020 fulmini (+163% rispetto al 2014) e Messina con 4.959 fulmini (+99% rispetto al 2014).

Cos’è il SIRF. La rete di rilevamento fulmini italiana elaborata e di proprietà di CESI, detta SIRF-Sistema Italiano Rilevamento Fulmini, che fa parte della rete pan-europea EUCLID, monitora ogni singolo fulmine, 24 ore su 24 tutto l’anno, ed è composta da 16 sensori situati sul territorio nazionale. Ogni sensore è collegato tramite internet al centro operativo presso la sede di CESI a Milano. Grazie all’estrema velocità di ritorno del dato e alla copertura omogenea della penisola, il monitoraggio dei fulmini è utilizzato per l’allerta di nowcasting (previsioni a poche ore) alle strutture sensibili e alla popolazione. È ormai, infatti, ampiamente provata la stretta correlazione tra la numerosità dei fulmini all’interno di un temporale o di un ciclone e l’intensità della precipitazione. Questo conferma che la mappatura dei fulmini è uno strumento affidabile in grado di segnalare i fenomeni intensi in formazione e in arrivo con qualche ora di anticipo, sufficienti a mettere in atto le procedure di emergenza già pianificate.