Mezzo metro di fango su un tratto della SP42: isolato il Santuario di Tagliavia

L’allarme del rettore: “Irraggiungibile pure la missione di Biagio Conte. Per arrivare occorre l’elicottero”

CORLEONE, 17 ottobre - Se dopo il nubifragio di giovedì mattina, che ha colpito la provincia di Palermo la situazione va tornando alla normalità un po’ a macchia di leopardo, presso il Santuario di Tagliavia, nei pressi del comune di Corleone, i disagi restano ancora enormi e soprattutto si pone un serio problema di sicurezza.

Da due giorni, ormai, la zona è completamente isolata perché l’unica strada di accesso al Santuario, la SP42, è ricoperta da uno strato di fango alto circa mezzo metro su un fronte di più di due chilometri. In pratica dal chilometro 14 fino a quasi il chilometro 11 la strada è off limits.

A dare l’allarme è fra Angelo Maria Bertolino, rettore del Santuario, che ha lanciato il suo Sos all’arcivescovo Michele Pennisi (il santuario, infatti, ricade sotto la giurisdizione dell’arcidiocesi di Monreale), ma soprattutto ai carabinieri ed alla autorità competenti, ma, presso queste ultime, – dice – senza alcun successo. Completamente isolata c’è pure la missione “Speranza e Carità” di Biagio Conte. In tutto sono circa una quindicina le persone senza possibilità di contatti stradali col resto della provincia.
Il frate, anche in passato, diverse volte ha segnalato il problema negli uffici dell’ex Provincia, sentendosi rispondere che al momento non ci sono i fondi necessari non tanto alla manutenzione straordinaria della strada, ma nemmeno quelli per gli interventi ordinari.

“Ho chiamato già per un rapido intervento di sgombero del fango ma senza nessuna risposta concreta: solo parole e niente più – racconta fra Angelo Maria – Anche stamattina (ieri per chi legge, ndr) ho chiamato chi di dovere, ma senza nessuna risposta. Siamo isolati già da 48 ore. Ieri sera un uomo ed una donna sono stati tratti in salvo dalla comunità di Biagio Conte, che si sono avventurati ad arrivare in Santuario e sono vivi per miracolo.
Ma la domanda che mi pongo è la seguente: “Siamo all'inizio delle prime piogge e già c'è questa emergenza: per tutto l'inverno che sarà? Ma soprattutto: se si continuerà ad essere isolati se qualcuno di noi in comunità si sentisse male o se si presentassero altre esigenze come si farà a raggiungere il paese vicino? Occorrerebbe l’elicottero. La situazione qui a Tagliavia è diventata drammatica”.

Sulla situazione di estrema precarietà delle strade provinciali, compresa quella in questione, si era più volte espresso l’arcivescovo di Monreale, monsignor Michele Pennisi. Lo scorso 8 gennaio Pennisi aveva scritto ai diversi enti interessati alla questione. Nella sua lettera diceva di “farsi interprete dei disagi della popolazione”, segnalando “il grave stato di criticità di alcune strade statali e provinciali appartenenti al territorio dell’arcidiocesi di Monreale, che danneggiano l’economia, creano gravi problemi per il trasporto di ammalati e per le comunicazioni in genere fra i vari comuni appartenenti al territorio della nostra vasta arcidiocesi ed in mancanza di qualunque interessamento da parte degli Enti Pubblici favoriscono la mafia”.