Nessun risarcimento da 7,5 mln di euro alla municipalizzata per l'utilizzo di Bellolampo
MONREALE, 8 settembre - Non ci sarà il maxi rimborso da 7,5 milioni di euro che l’Amia aveva chiesto al Comune di Monreale. Lo ha deciso il tribunale civile di Palermo, che ha dato ragione all’amministrazione monrealese, rigettando, di fatto, le pretese dell’azienda municipalizzata che riteneva di vantare il credito a causa dell’utilizzo della discarica di Bellolampo.
Un grosso sospiro di sollievo, quindi, per le già precarie casse monrealesi, perché un eventuale giudizio sfavorevole avrebbe, di fatto, messo in ginocchio il Comune, esponendolo al mancato rispetto del patto di stabilità e degli equilibri finanziari.
La sentenza fa il paio con quella dell’aprile del 2004, con la quale sempre il tribunale di Palermo aveva dato ragione al Comune sulla stessa questione.
I fatti risalgono a qualche anno fa, quando l’Amia aveva citato in giudizio il Comune “per illecito arricchimento” chiedendo, di conseguenza, una condanna a corrispondere la cifra di 7 milioni e 500 mila euro. In sede dibattimentale, però, l’avvocato Girolamo Rizzuto, difensore del Comune, ha argomentato che questo non doveva versare la somma richiesta dalla municipalizzata, perché erano stati sufficienti i versamenti erogati per il conferimento dei rifiuti a suo tempo effettuati e nel rispetto della effettiva tariffa da corrispondere all’Amia.
«Eravamo certi – ha dichiarato il vicesindaco Salvino Caputo – che la richiesta avanzata dall’Amia di un ingente risarcimento per presunto illecito arricchimento era palesemente infondata ed abbiamo sempre mantenuto un rapporto di fiducia nelle decisioni della magistratura civile di Palermo».
Il Comune, adesso, potrebbe andare al rilancio: «Si è in attesa del deposito ufficiale della sentenza – si legge in una nota diramata dall’ufficio stampa del municipio – che consentirà all’amministrazione comunale di conoscere le motivazioni e di adottare gli eventuali provvedimenti per l’ulteriore tutela del Comune di Monreale». Il sindaco Filippo Di Matteo, intanto, ha chiesto al dirigente dell’ufficio legale del comune Giancarlo Li Vecchi di convocare una conferenza di servizi per valutare le iniziative da adottare a seguito di questa sentenza.
Dall’Amia fanno sapere che domattina torneranno da Roma i commissari dell’azienda e che, pertanto, soltanto nei prossimi giorni questi ultimi potranno esaminare la situazione e decidere, eventualmente, se riservarsi di presentare appello alla sentenza.