“Il Grande Albero”, il viaggio emozionale di Mariella Sapienza nella sua prima fatica letteraria

Il libro della neo scrittrice monrealese presentato ieri in un circolo Italia gremito. LE FOTO

MONREALE, 10 ottobre – Un viaggio emozionale, introspettivo, a tratti doloroso, ma che conduce verso una rinascita ottimista. È questo “Il Grande Albero”, opera prima di Mariella Sapienza che è stato presentato ieri sera al Circolo Italia.

Ad introdurre questo evento culturale è stato il padrone di casa, Lillo Aricò, presidente del sodalizio ultracentenario, da sempre convinto sostenitore dell'importanza di appoggiare queste iniziative, il sindaco, Piero Capizzi, Salvino Caputo, docente ormai in pensione, ma soprattutto apprezzato scrittore, l’ex deputato Tonino Russo, Ina Modica, responsabile dell'Ufficio Stampa del Comune e Davide Parisi, insegnante di Italiano e Storia all'istituto alberghiero “Cascino”, che ha fatto anche da moderatore. Per Capizzi questa iniziativa significa “valorizzare il territorio e mettere in evidenza l'aspetto culturale di Monreale”.

Il filo conduttore che è emerso dagli interventi è stata la capacità di espressione chiara e un linguaggio scorrevole, oltre a quella di emozionare, cosa che è diventata palese dalle letture di alcune parti dell’opera.
“Il libro mette in evidenza – ha detto Tonino Russo – l'autenticità di Mariella, che pervade tutto il libro. È l'amore che attraversa tutte le fasi della sua vita di figlia e di mamma ed è alla famiglia che lei dedica tutto il suo amore. Lei si definisce abitante di Monreale, che osserva con grande amarezza, così come è scritto in una poesia del libro, lo stato di abbandono e di degrado della città”.
Il volume è diviso in due parti: una realizzata in prosa e l'altra in versi. “La poesia ha influenzato la prosa” è stato il parere autorevole del professore Salvino Caputo che ha ritenuto questo un fatto rivoluzionario nella narrativa moderna e ha invitato calorosamente l'autrice a non fermarsi a questo punto, ma di proseguire verso altre esperienze letterarie.

Comincia così il racconto della stessa autrice che l'ha portata fino alla pubblicazione del libro. “Il mio è stato un processo laborioso cominciato nove anni fa – ha detto nel suo intervento Mariella Sapienza – quando a causa di un intervento chirurgico fui costretta a un riposo forzato e così la mia mente è esplosa. Ho fatto leggere il mio manoscritto a uno dei professori del liceo frequentato dai miei figli, Giuseppe Genzardi (insegnante di Italiano e Latino al liceo scientifico “Basile”, ndr) che lo ha subito apprezzato. Ho dedicato questo libro – ha concluso la Sapienza – a mio cognato Tonino, prematuramente scomparso e a mio padre che mi ha trasmesso l'amore per la cultura”.

“Obbligatorio” per Mariella il passaggio nel ricordo del padre, l’indimenticato poeta Gian Gualtiero Sapienza della Rocca, oggi scomparso, autore di tanti apprezzamenti componimenti. “A lui devo l’amore per la cultura”, ha detto.
“Il grande albero” dunque è una metafora che ha radici profonde e ben radicate nel terreno, non è solitario perché tende i suoi rami verso l'alto andando incontro agli altri alberi fino a creare una foresta, inoltre si perpetua con i suoi cerchi concentrici che rappresentano la vita che si rinnova nel tempo.
“La rinascita è come un urlo – è intervenuto Davide Parisi – dapprima costretto tra le mura e poi esploso verso la società, con le finestre spalancate. Si tratta di vicende, quelle narrate nel libro, che si possono ritagliare sulle vesti di tante persone. È questa la vera forza del volume. Il dolore che la fa da padrone negli anni difficili e turbolenti, riesce a uscire fuori”

Mariella Sapienza sarà candidata al premio “Donnattiva”, lo ha detto Ina Modica, che è anche presidente dell'associazione omonima. “Mi ha colpito la positività di questa donna – ha dichiarato Ina Modica – perché non è facile raccontare le proprie esperienze. È riuscita a estrinsecare il dolore che però si trasforma in positività. Io e il sindaco abbiamo accolto subito questa iniziativa proponendo il Circolo Italia come sede della presentazione perché riteniamo che sia un importante punto culturale della città”.
Infine il figlio di Mariella Sapienza ha letto qualche poesia del testo e ne ha recitata una di Trilussa.