La potatura degli alberi di via della Repubblica, una “quaglia che non può volare”

Sempre più ingombranti i rami, difficile passare dal marciapiede

MONREALE, 7 ottobre – Qualcuno, giusto per volere sdrammatizzare, ha lanciato una battuta: “Presto per poter passare da lì bisognerà fare come Roberto Benigni e Nicoletta Braschi nel celebre film “il Mostro”, quando entrambi camminavano rannicchiati sulle gambe”.

Questione di tempo e, se nessuno interverrà, queste scene potranno essere all’ordine del giorno.
Al di là della battuta, magari efficace, però, resta il problema, sempre più evidente degli alberi, ogni giorno più frondosi di via della Repubblica, i cui rami arrivano ormai ben più in basso dell’altezza d’uomo e rendono difficile perfino il semplice il passaggio dal marciapiede.

Ce n’è uno, in particolare, per passare sotto il quale, una persona di media altezza (come si vede dalla nostra foto che riteniamo assai significativa) deve calarsi per evitare di vedersi sbattuti in faccia i rami dell’albero.
Anche gli altri, però, non scherzano ed ostacolano pure gesti semplici come parcheggiare la macchina, nei pressi del civico 19, dove da sempre gli automobilisti riescono a trovare uno spazio nel quale lasciare la propria auto. Succede spesso, infatti, che i rami si incastrino all’interno della macchina quando chi scende da questa deve chiudere lo sportello.

“Non parliamo di quando piove – aggiunge uno dei residenti, che spesso ha effettuato seccate segnalazioni alla nostra redazione – con le fronde grondanti, infatti, passando sotto gli alberi significa farsi una doccia. Manca solo il bagnoschiuma – aggiunge sorridendo amaro – ed il gioco è fatto”.

Da tempo ormai immemore la potatura non viene effettuata, benchè questa sia un’operazione che non presenti di certo costi così insostenibili per il Comune, da sempre alla prese con problemi di cassa. Una sfoltita, quindi, alle fronde degli alberi che, ormai, possono essere tranquillamente definiti “della discordia”, si presenta davvero ormai come necessaria e non più rinviabile.