Una piazza sarà intitolata a don Nino Rincione

La cerimonia avverrà il prossimo 16 marzo alle ore 11 alla presenza delle autorità e dei familiari

MONREALE, 22 febbraio – Il Comune di Monreale intitolerà una strada a don Nino Rincione, indimenticato sacerdote, prematuramente scomparso il 6 maggio del '94 a Camporeale, a soli 39 anni.

A lui sarà dedicata la piazzetta dove confluiscono via Torres, via Ritiro, e via S.Maria Nuova, che a partire dal prossimo 16 marzo si chiamerà "Largo don Nino Rincione".
La variazione toponomastica ha già avuto il parere favorevole della Società Siciliana di Storia Patria e della Prefettura.
La cerimonia si svolgerà alle ore 11 dello stesso giorno, alla presenza dei familiari e delle autorità cittadine, militari e religiose.

La storia di don Nino Rincione è una storia fatta di dedizione al prossimo e di vita votata alle esigenze sociali e religiose di questo.
Chi, come il sottoscritto, ha avuto la fortuna di conoscerlo e di frequentarlo, ne ha potuto apprezzare le grandi doti di umanità, di simpatia e la capacità di far da traino e da esempio, soprattutto ai giovani.

Nino Rincione, nato il 2 marzo del 55, dopo essersi diplomato ragioniere, lavorò per 13 anni presso un gruppo industriale di Palermo, facendosi apprezzare per la sua professionalità, la sua serietà e la sua correttezza morale.
Come cristiano visse la sua esperienza di fede presso la parrocchia di San Castrense, dove, al fianco di don Alfonso Cannella, divenne un punto di riferimento per il numeroso gruppo giovanile che frequentava la parrocchia negli anni '80.

In quel periodo nacque la sua vocazione sacerdotale, che lo portò a scegliere coraggiosamente di lasciare il suo lavoro e di intraprendere la nuova strada che sentiva sua.
Entrò al Seminario arcivescovile di Monreale, prima di completare i suoi studi teologici presso la Pontificia università Urbaniana di Roma. Fu ordinato sacerdote il 9 maggio del '92 dall'arcivescovo di Monreale "pro tempore", Salvatore Cassisa.

Da questi fu inviato, come parroco a guidare la comunità della Chiesa "Immacolata" di Camporeale, dove si fece apprezzare soprattutto per la sua vicinanza ai più deboli e ai più poveri, diventando un punto di riferimento per tutta la comunità camporealese.
Purtroppo la sua esperienza sacerdotale ebbe breve durata, perché fu stroncato da un infarto il 6 maggio del '94.

Con la scelta di ricordarlo nella toponomastica cittadina l'amministrazione comunale ha voluto ribadirne e tramandarne le doti di uomo impegnato nel sociale, nella fede e nella dedizione al prossimo.