A settembre aumentano le presenze turistiche, ma l’offerta va potenziata

Parlano gli esercenti: “Manca un’efficace programmazione”

MONREALE, 14 settembre – Trascorso il periodo in cui per le vacanze si scelgono mete prevalentemente balneari, Monreale, come di consueto, a settembre torna a diventare destinazione prvilegiata per il turista che sceglie località squisitamente d’arte.

Torna a ripresentarsi, quindi, l’esigenza di predisporre una valida offerta di pacchetti turistici. Così come tanti dicono: i beni culturali sono l’oro nero della Sicilia . Peccato che in città non sappiamo estrarlo perché dove l’oro l’abbiamo davvero,dove re Guglielmo non badò a spese per impreziosire il suo gioiello privato, vengono concessi solo venti minuti . Sì, è questo è il tempo che viene dato a un turista che scelga di visitare la nostra città.

Per Joe Mirto,gestore di bar : “ Abbiamo sempre verificato,e continuiamo a farlo,che i turisti inquadrati, dopo la visita frettolosa lasciano con le braccia incrociate i locali pubblici per andare a pranzare a Palermo. Resta da capire dove l’imprenditoria troverà sviluppo ,reddito e occupazione se in una città con un tale movimento di stranieri parlare di turismo,significa parlare ancora di una risorsa in attesa di essere avviata”. A farsi sentire è pure l’altro gestore di esecizio pubblico, Ciro Giangrande: “ Sino ad ora è mancata una chiara visione politica programmatica: sarà per carenza di una cultura in questa materia ,pur essendo considrata la città normanna una importante meta per le bellezze naturali e i suoi tesori lasciata nel più profodo disinteresse”.

“Mentre – secondo Filippo Tusa , del pub nel quartiere Ciambra – è innegabile che qui esistono tutte le condizioni climatiche e culturali per dare vita ad un segmento turistico particolare, quello del fine settimana, legato alle nostre tradizioni anche gastronomiche. E ciò è necessario creare una meta privileggiata per coloro che desideran fuggire, per qualche giorno dal caos cittadino di Palermo”.

Legata all’offerta turistica c’è anche una questione di decoro da attenzionare: il degrado ambientale in cui versano anche i prospetti di antichi palazzi e chiese per l’indiscriminata presenza di manifesti ,anche di cittadini non più con noi, proprio dove vige il divieto di affissione ( art. 663 C.P.). In questo elenco è presente anche la mancata sostituzione dei pochi gradini rotti nella piazzetta Arancio, per pochi spiccioli . E non ultimo, l’impegno a consentire il passaggio ai turisti, diversamente abili, per la visita al chiostro superando le barriere architettoniche attraverso il passagio in antivilla chiuso assieme ai gabinetti pubblici.