Il Comitato Pioppo Comune: “Difendiamo il nostro territorio e non i piccoli interessi di qualcuno”

L’intervento del gruppo pioppese dopo l’articolo riguardante i rifiuti, che tanto ha fatto discutere

MONREALE, 30 agosto – Sulla vicenda della richiesta di accesso agli atti avanzata dal Comitato Pioppo Comune per ricevere informazioni su alcune vicende relative allo smaltimento dei rifiuti, dopo l’articolo pubblicato da Monreale News, lo stesso Comitato tiene a fare alcune precisazioni.

L’articolo, lo ricordiamo, nel sottolineare l’importanza dell’applicazione del principio di trasparenza, evidenziava, tra le altre cose, che a sottoscrivere la richiesta, indirizzata anche all’assessore ai Servizi Ambientali, Pippo Lo Coco, fosse Stefano Lo Coco, cioè il figlio.

La replica del Comitato, che, in sintesi, pubblichiamo per garantire il diritto di replica e per onestà intellettuale, come gli esponenti dello stesso hanno tenuto a sottolineare, è stata redatta a più mani, ed incentra la propria attenzione sulla “ratio” della richiesta d’accesso, e callo stesso tempo tiene a sottolineare l’intenzione di non voler prendere parte ad una “lotta politica”.

“Abbiamo chiesto come è stato ripulito largo Tricoli – dice la nota del Comitato – vorremmo sapere chi ha messo i cassoni dell' Ato dentro la galleria (Cirba) e vedere i pareri sulla dichiarazione di emergenza cosi come ci consente di fare il decreto legislativo 19 Agosto 2005 n°195 all' articolo 3 che cosi recita: 1."L'autorità pubblica rende disponibile, secondo le disposizioni del presente decreto, l'informazione ambientale detenuta a chiunque ne faccia richiesta, senza che questi debba dichiarare il proprio interesse."
Quando i nostri figli ci chiederanno conto dell'impegno che abbiamo messo per difendere la terra in cui vivranno e la loro salute i componenti di questo Comitato, quanto meno, non dovranno abbassare la testa e nemmeno potranno essere accusati di essersi persi dietro a diatribe politiche mentre si distruggeva la nostra terra.

Non si è trattato di prendere parte ad una lotta politica e parteggiare per qualcuno. Abbiamo invece preso le difese dei cittadini: di noi cittadini di Pioppo, di quelli di Monreale e delle frazioni.
A firmare è stato Stefano Lo Coco giusto, se la cosa avesse avuto del grottesco la lettera l' avremmo nascosta e non l' avremmo pubblicata. Non sarebbe stato omertoso e segno evidente di incoerenza non firmare da parte sua? Balzare agli onori della cronaca per aver seguito le regole e chiedere trasparenza ad un istituzione, anche se all'interno vi è il padre, anziché per averle ignorate quelle le regole, non è forse troppo strano?

Vogliamo solo sapere che fine fanno i rifiuti, come funziona il sistema, se dobbiamo temere per la nostra salute. Noi vogliamo sapere perchè il 191 esclude la raccolta differenziata e ciò lo abbiamo chiesto non solo all'assessore, ma al responsabile delle ordinanze ad altre cinque persone che di ciò devono rispondere.
Abbiamo fatto quello che nessun politico ha fatto – dicono ancora gli esponenti del Comitato Pioppo Comune – La Corte di Giustizia UE, sez. III, 28 luglio 2011, n. 71) dice: "l'esigenza che le informazioni ambientali trovino ampia diffusione si fonda essenzialmente sul fatto che la conoscenza di questo tipo di dati (e l'accesso alla relativa documentazione) non realizza semplicemente un interesse del privato richiedente, ma è condizione per la realizzazione di un interesse pubblico: quello alla tutela dell'ambiente e anche, molto spesso, della salute della collettività".