La casa dei custodi del cimitero: necessaria al più presto un’efficace messa in sicurezza

Una grossa crepa sulla parete frontale ne mette a rischio la staticità

MONREALE, 18 agosto – Sono diversi ormai, per fortuna, gli alberi pericolanti che sono stati rimossi perché costituivano un grosso pericolo per l’incolumità degli utenti. C’è un argomento, però, riguardante il cimitero, altrettanto importante, che quasi mai viene trattato: è quello della casetta dei custodi.

Va archiviato con soddisfazione l’intervento degli operai della Ripartizione Foreste, che sono intervenuti segando quei fusti che erano fonte di pericolo per i visitatori del cimitero e che hanno compiuto un intervento realizzato grazie ad una convenzione a costo zero per il Comune, condotta dall’assessore Pippo Lo Coco.
Va sottolineato allo stesso modo, però, come occorra intervenire, magari senza perdere ancora troppo tempo, per mettere in sicurezza la casa dei custodi cimiteriali, prima che possa verificarsi qualche fatto spiacevole.

A chi frequenta il cimitero, infatti, non sarà sfuggito che condizioni di degrado (e non solo) presenti la costruzione, risalente ai tempi del Basile, progettista del sito. E soprattutto in che condizioni di rischio, questo degrado metta gli impiegati comunali che in quel “tugurio” passano diverse ore al giorno. Se con la bella stagione può essere anche invitante trascorrere al di fuori della casetta qualche ora, magari all’ombra dei cipressi, d’inverno, invece, con i rigori del clima, sostare per molte ore della giornata all’interno di quella costruzione ormai fatiscente diventa pressoché necessario.

La casetta presenta una crepa (almeno una più evidente delle altre), che, man mano che passa il tempo, va diventando sempre più lunga e sempre più larga ed è opinione comune, ormai, che un ruolo importantissimo, anzi fondamentale, nella tenuta dell’intera costruzione, evitando che venga giù, ce l’abbia il telaio in ferro della porticina d’ingresso, che, molto probabilmente, regge (fino a quando?) l’intera parete frontale. All’interno le condizioni logistiche nelle quali gli impiegati trascorrono le loro ore di servizio, sono, volendo usare un eufemismo, assai carenti.
Difficile, in tutta franchezza, non incrociare le dita quando vi si entra. Occorrerebbe un intervento serio di ristrutturazione, o, quantomeno, di messa in sicurezza. L’argomento era uno dei punti all’ordine del giorno del Consiglio comunale dello scorso 14 luglio, prima che la seduta si concludesse prematuramente per mancanza del numero legale.

Speriamo, alla ripresa, in una più fattiva attenzione verso il problema. Chi va al cimitero è perché qualche dispiacere se lo è preso. Sarebbe bello evitare che se ne prendesse degli altri.