Applausi e lacrime per l'ultimo saluto a Marcello Micalizzi

Don Alfonso Cannella: "Le nostre strade sono insicure, chi amministra vigili"

MONREALE, 25 luglio – Stamattina Monreale si è fermata. Per poco più di un’ora ha stoppato la sua attività per dire addio a Marcello Micalizzi, scomparso ieri mattina a causa di un terribile incidente stradale all’età di soli 32 anni.

La chiesa di San Castrense, pur essendo grande, probabilmente la più capiente dopo la cattedrale, si è rivelata subito insufficiente a contenere l’enorme quantità di gente che ha voluto dare l’ultimo abbraccio ad un ragazzo a cui tutti volevano bene. In tantissimi, inoltre, sono rimasti fuori dalla chiesa, piena come un uovo.

“Non ci sono parole sufficienti di fronte ad una tragedia come questa – ha detto monsignor Alfonso Cannella, che ha officiato la funzione funebre – Marcello era il “gigante buono”, un ragazzo conosciuto ed apprezzato di fronte al quale si è fermata la felice corsa della vita. In questo momento ci chiediamo: parchè? Come mai? E come potrà la famiglia vivere un evento così tragico per affrontare il futuro? Verrebbe voglia solo di piangere – ha proseguito il sacerdote – ma occorre un momento di speranza. Non possiamo negare un momento di smarrimento nel nostro cuore pensando a quanto fragile sia la nostra vita. Ci dia consolazione, però, sapere che non siamo soli. Vorremmo trovare le parole che arrivino al cuore ed invece, possiamo solo balbettare qualche parola smarrita”.

Monsignor Cannella, quindi, ha posto l’accento sulla sicurezza delle nostre strade. “Sono un pericolo – ha detto – Impariamo ad essere prudenti, ma chi vigila faccia sì che le strade siano più sicure. La circonvallazione di Monreale ormai è un caso. Chi amministra ha l’obbligo di investire sulla sicurezza delle strade, perché questa sia una priorità per la nostra comunità.
Cari genitori – ha concluso il sacerdote – rivolgendosi a papà Mario e mamma Ina – la comunità cittadina e religiosa è vicina a voi. Il ricordo di Marcello vi spinga a avere più fede in Dio ed una speranza di vita”.

Al termine della funzione l’uscita del feretro dalla chiesa è stato salutato da un lungo e caloroso applauso, prima di essere trasportato a spalla, fino all’uscita del centro abitato di Monreale, dove, come di consueto, si concludono i cortei funebri.