Questione Ato Palermo 2, fitto del ramo d'azienda ancora in alto mare

Soltanto sei le amministrazioni che hanno prodotto le delibere

MONREALE, 8 luglio – E’ ancora molto lontana dalla conclusione la vicenda della proroga fino al 31 luglio prossimo del fitto del ramo d’azienda dei 259 dipendenti dell’ex Alto Belice Ambiente, società fallita, come è noto, lo scorso 23 dicembre.

Malgrado siano passati già nove giorni da quando l’assemblea dei sindaci aveva detto sì alla prosecuzione del fitto (era il 29 giugno, quando l’organismo si riunì al Collegio di Maria), ancora sono pochissimi i Comuni che hanno adempiuto alla produzione della delibera con cui si impegnano a prorogare il servizio alla “Belice Impianti srl”.

Hanno deliberato favorevolmente i Comuni di Monreale, Piana degli Albanesi, Campofiorito, San Giuseppe Jato e San Cipirello. Soltanto sei amministrazioni comunali, pertanto, hanno detto ufficialmente di sì. Bisacquino, Prizzi e Contessa Entellina dovrebbero fornire le delibere di Consiglio comunale, convocato per questi giorni. Corleone, addirittura, pur avendo convocato l’assemblea cittadina, non ha inserito il punto all’ordine del giorno. Necessiterà, pertanto, una nuova convocazione consiliare. Camporeale ha manifestato la propria indisponibilità alla prosecuzione del fitto alla “Belice Impianti srl” fino al 31 luglio, prendendo in considerazione solo un eventuale slittamento al 31 dicembre. Insomma una situazione sempre più complicata che non promette nulla di buono e che vede ancora i dipendenti “sospesi” dal servizio, ormai dallo scorso mese di dicembre.

Una situazione insostenibile per i lavoratori, alcuni dei quali stanno meditando anche il licenziamento (almeno beneficerebbero degli ammortizzatori sociali, considerato che di stipendi non se ne parla ormai da sei mesi), tanto che stanno rivolgendosi alla consulenza legale.
In tutto questo non sono esclusi nuovi colpi di scena, forse gli unici in grado di dare un’accelerata ad una situazione che sembra ormai incancrenita e che vive una fase di stallo sempre più preoccupante.