La vita spericolata del "Pittore di Monreale"

Mario Raimondo, 85 anni, una "istituzione" a piazza Guglielmo

MONREALE, 2 luglio - Adesso, chi lo incontra vede un simpatico vecchietto con tavolozza e pennelli in mano. Forse in pochi sanno, però, che Mario Raimondo ha un passato fatto di tante avventure, comprese le corse automobilistiche delle quali era grande protagonista negli anni '60.

Adesso, per tutti, soprattutto per i turisti, ma anche per i venditori ambulanti delle bancarelle di piazza Guglielmo, è "il pittore di Monreale". Il suo posto - ormai sono in tanti a saperlo - è sul marciapiede sotto la statua della Madonna, con il suo piccolo stand, che lui trasporta sulla "carrettella" ogni mattina: tavolinetto, sediolina, tavolozze, pennelli ed eccolo lì a raffigurare natura morta e paesaggi. Sono questi, infatti, i suoi soggetti più frequenti, molto apprezzati dai numerosi visitatori che, specie nella bella stagione, arrivano a Monreale. Così come sono tantissimi i turisti che, incuriositi, che vogliono fare una foto col pittore.

Mario Raimondo ha 85 anni, ben portati, eppure, tranne quando il tempo è brutto, ogni mattina è al suo posto "di combattimento" alle 7,30 e ci rimane fino alle cinque del pomeriggio, quando raccoglie gli attrezzi da lavoro e se li porta a casa.
Monreale, ormai da dodici anni, gli è entrata nel cuore, tant'è che è venuto pure ad abitarvi. Prima però, siccome è un discendente di una famiglia agiata, la sua residenza era in un palazzo settecentesco di Palermo, quello del Principe Starrabba di Giardinelli, dalle parti di via Roma. I suoi familiari erano i mobilieri Trocchiano, tra i più prestigiosi e facoltosi di un'epoca che non c'è più.

La sua vita sembra tratta da un film: negli anni '60 correva le gare di velocità in salita: ha partecipato a cinque Targa Florio, vincendo nel '64 la Classe 3.000. Correva pure ad Imola e veniva intervistato dal compianto Mario Vannini, indimenticato giornalista sportivo Rai, scomparso una decina d'anni fa. Poi Raimondo ha fatto pure il commerciante: era titolare di due negozi di tendaggi e tappeti in via Napoli e in via Cavour, a Palermo.

Adesso, terminate tutte le sue avventure e la sua vita travagliata, con l'età che non è più verde, ha deciso di dedicarsi solo all'arte. Dalla sua è arrivato il decreto "Milleproroghe" "Bersani, che dà a lui, come a tutti gli artisti da strada, la possibilità di svolgere la propria attività senza dover sottostare a particolari cavilli burocratici.

"Ho vissuto una vita avventurosa - ci racconta, mentre per un attimo lascia i pennelli - ma se nascessi nuovamente, farei esattamente tutte le cose che ho fatto. E questa forse è oggi la mia soddisfazione più grande. I miei quadri sono sparsi in tutto il mondo: ne ho venduto, infatti, a turisti provenienti dal Kuwait, dall'Alaska, da Israele e da tanti paesi ancora". Anche lui, quindi, nel suo piccolo, contribuisce a diffondere l'immagine di una Monreale d'arte, che tutto il mondo apprezza ed ammira.