"L’ente ha fornito alcune informazioni incomplete su alcune parti dello schema istruttorio"
MONREALE, 16 giugno – Benché il Piano di riequilibrio finanziario sia stato approvato dalla Corte dei Conti, permangono delle criticità che si possono leggere, nero su bianco, nella deliberazione dell’adunanza del 23 aprile, pubblicata in questi giorni.
“Il piano presentato – scrivono i magistrati contabili - non risulta perfettamente corrispondente alle linee guida redatte dalla Sezione Autonomie, dal momento che l’ente ha fornito alcune informazioni incomplete su alcune parti dello schema istruttorio, prodotte successivamente a seguito di richiesta istruttoria della Sezione. Il parere espresso pur risultando favorevole, sottolinea che l’attendibilità del piano si basa sul presupposto della corretta quantificazione della massa passiva, e dunque anche sull’esatta determinazione del disavanzo 2012, a quel momento desunto semplicemente da dati di preconsuntivo.
Correttamente, pertanto, l’organo di controllo ha rilevato che un’eventuale non conferma dei dati, non ancora ufficiali, presi a riferimento avrebbe richiesto una rimodulazione del piano stesso. Le risultanze di preconsuntivo sono state poi confermate. In conclusione, l’organo di revisione ha prescritto un attento monitoraggio dell’andamento delle entrate tributarie, soprattutto in riferimento all’attività da recupero evasione, delle spese correnti, nonché della genesi e dell’evoluzione dei debiti fuori bilancio, anche potenziali”.
Insomma, un Piano tanto oneroso, per la precisione 32.717.905,01, si potrà sostenere soltanto tenendo sotto controllo la spesa e assicurando le entrate fiscali.