23° anniversario della "Strage di Capaci", in memoria di Falcone e Borsellino “Palermo chiama Italia”

A Palermo il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella

PALERMO, 23 maggio - Oggi, nel 23esimo anniversario della strage nella quale persero la vita il giudice Giovanni Falcone, eroe simbolo della lotta alla mafia, e gli uomini della sua scorta, le sue idee e quelle di Paolo Borsellino "cammineranno" sulle gambe di oltre 40mila studenti italiani ed un centinaio di ragazzi provenienti da Europa e Stati Uniti.

Chi ha vissuto quel giorno, infatti, non l’ha più dimenticato. Cosa sia accaduto, ce lo ha spiegato, allora in anteprima, la giornalista Angela Buttiglione che, nell’intervallo dello spettacolo televisivo “Scommettiamo che…” presentato da Fabrizio Frizzi e Milly Carlucci, è andata in onda con l’edizione straordinaria del Tg1-Rai1 ed ha annunciato quella che sarà poi chiamata “la strage di Capaci”.
E le immagini andate in onda hanno subito dato il senso della drammaticità dell'evento. Occhi puntati sull’autostrada A/29 che collega Punta Raisi a Palermo, presso lo svincolo di Capaci, diventata un cratere spaventoso che inghiottì le auto e le vite del magistrato Giovanni Falcone, di sua moglie Francesca, e dei tre uomini di scorta, saltati in aria, con circa tremila chili di tritolo, questo il quantitativo usato secondo le dichiarazioni del procuratore distrettuale antimafia Pietro Giammanco. L’esplosivo fu stato fatto brillare a distanza dal commando che certamente potèo contare su degli informatori che a Punta Raisi diedero la notizia dell’arrivo a Palermo del giudice, il quale tornava nella sua città quasi ogni fine settimana.

Il magistrato palermitano Paolo Borsellino, saputo dell’uccisione del caro amico e collega Falcone, riportò ai giornalisti l’espressione che una volta il poliziotto Ninni Cassarà (caduto anch'egli vittima della mafia il 6 agosto dell’85) ebbe a dirgli: “Convinciamoci che siamo cadaveri che camminano”. Borsellino continuava a credere, fermamente, però, così come lo stesso Falcone aveva fatto, che fosse un dovere morale continuare tutti insieme il cammino nella lotta alla mafia “senza lasciarsi condizionare dalla sensazione o finanche dalla certezza che ciò potesse costar caro”. Ed anche lui, con i cinque agenti della sua scorta , Walter Eddie Cosina, Claudio Traina, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Agostino Catalano, fu assassinato per conto di “Cosa Nostra”, nella “strage di via d’Amelio”, il 19 luglio 1992, a distanza di appena due mesi da Giovanni Falcone.

Quest'anno le navi della legalità, per i tagli economici imposti da Renzi, non salpano come nel 2014 e negli anni precedenti. Un gran peccato perchè il Governo, dai mille privilegi e dalle “vedute” piuttosto alterne, non ha considerato che le due navi hanno certamente, in qualche modo, testimoniato l'impegno dello Stato a non dimenticare ed a non fare dimenticare alle nuove generazioni la storia di uomini straordinari.

Palermo però chiama comunque l'Italia e sei delle sue piazze: Milano, Firenze, Napoli, Gattatico, Rosarno e Corleone si animeranno lungo l'arco della giornata e sui social si potrà interagire attraverso gli hashtag #23maggio e #PalermochiamaItalia.

In occasione di questo XXIII anniversario delle stragi di Capaci e Via D’Amelio, infatti, tanti saranno gli studenti che si ritroveranno in quelle piazze per la scelta del Ministero dell’Istruzione e della Fondazione Falcone che dal 2004 organizzano l’evento, per coinvolgere le nuove generazioni sospingendoli a non isolare nel ricordo e nella sola Palermo la comprensione del fenomeno politico-criminale che è, invece, storia italiana che unisce intere comunità nelle quali purtroppo le criminalità organizzate sono sbarcate e hanno messo radici.

Il Governo Renzi taglia le navi della legalità ma Palermo farà sentire comunque il suo dolore. Le cerimonie ufficiali nel capoluogo siciliano avranno come tema “Palermo chiama Italia – riprendiamoci i nostri sogni”. E’ previsto un corteo alle 15.30 che da via D’Amelio giungerà fino all’albero di Falcone, in via Notarbartolo. Alle 16 partirà un secondo corteo dall’Aula Bunker, dove si terrà l’evento più importante di tipo istituzionale con la presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e sarà trasmesso in diretta RAI, diretto sempre verso l’albero di Falcone. Alle 17.58 seguirà un momento di silenzio in ricordo degli uccisi.

Un momento altrettanto importante avrà luogo presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Palermo, e sarà dedicato agli studenti universitari – di Palermo, Catania, Foggia e Milano – che hanno collaborato con la Fondazione “Giovanni e Francesca Falcone”.

Palermo chiama Italia alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, del ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, e del ministro della Giustizia, Andrea Orlando. L'evento, organizzato dalla Fondazione 'Giovanni e Francesca Falcone', in collaborazione con la Direzione generale per lo studente del Ministero dell'Istruzione, sarà in diretta Rai.