L'associazione antiracket ed antiusura nasce con una manifestazione pubblica
MONREALE, 10 febbraio - L’obiettivo è quello di coinvolgere la società civile e soprattutto gli imprenditori, per contrastare il fenomeno dell’estorsione.
Testimoniare a chi è nel mirino dei prepotenti di Cosa Nostra la vicinanza delle istituzioni, senza dimenticare l’importanza di creare una coscienza improntata alla legalità.
Con queste finalità è stata presentata oggi pomeriggio l’associazione antiracket ed antiusura “Liberi di lavorare”. La manifestazione è stata fortemente voluta dall’amministrazione comunale ed ha visto la presenza, tra gli altri, dell’assessore regionale all’Istruzione, Mario Centorrino e del presidente della Commissione Antimafia dell’Ars, Calogero Speziale.
La sede individuata per i lavori dell’associazione sarà quella dell’ ex ospedale Santa Caterina, i cui locali sono stati messi a disposizione dal Comune.
All’iniziativa hanno aderito “Il Consorzio Co.Art Monreale, l’Unicoop Palermo, l’associazione comunale del commercio, del turismo, dei servizi e delle professioni e piccole e medie imprese, l’associazione “Donnattiva” e Confartigianato Monreale.
Il consiglio direttivo è composto dal presidente, Lia Giangreco, dal vicepresidente Enza Taormina, dalla segretaria Anna La Corte e dal tesoriere Ezio Tripiano.
«Compete alle Istituzioni fare il possibile per assicurare la legalità – ha detto il sindaco Filippo Di Matteo - non esiste, infatti, solo la repressione, serve anche che la cosiddetta società civile esca allo scoperto e collabori con le Forze dell’Ordine». Il vicesindaco Salvino Caputo ha parlato di «giusta risposta da parte dell’amministrazione comunale, che è fortemente impegnata in una azione di legalità. E’ stato messo su – ha aggiunto – un gruppo che si impegna in prima persona e che riscontrerà il consenso e la simpatia dei monrealesi».
«Fare sistema e rete – è stato il commento dell’assessore Centorrino – è un segnale importante per fare capire che non si è soli». L’assessore, inoltre, ha garantito l’apertura della Regione ad iniziative, specie nelle scuole, finalizzate a combattere il fenomeno mafioso.
Marco Intravaia, assessore comunale alla Legalità, parla di «giornata importante per Monreale, che segna un risveglio culturale che coincide con la volontà degli imprenditori di ribellarsi al sistema di omertà. Compito dell’associazione è quello di togliere gli imprenditori dalla solitudine».
Il presidente della Commissione Antimafia Speziale ha invitato i commercianti «ad un pizzico d’orgoglio», illustrando i vantaggi previsti dalla legge regionale di contrasto al racket, sottolineando la necessità di favorire la crescita delle associazioni antiracket, purchè queste denuncino e si costituiscano parte civile nei procedimenti giudiziari.
Il vicepresidente della Provincia di Palermo Pietro Alongi ha preannunciato l’iniziativa di palazzo Comitini che consisterà nell’avvio delle cosiddette “antenne antimafia”, dei centri d’ascolto, uno dei quali potrebbe essere istituito a Monreale.
Per il presidente del Consiglio comunale, Alberto Arcidiacono, «quello di oggi è un colpo sferzato a Cosa Nostra. In un periodo in cui la crisi si fa sentire, iniziative di questo tipo devono venire fuori».
Il deputato regionale Toto Cordaro, componente della Commissione Antimafia dell’Ars, ricordando come i lavori di questa commissione siano stati contraddistitinti dall’eliminazione dei diversi colori politici, ha parlato del pagamento del pizzo come un “disvalore”.