Oneri di depurazione: l’eterno caso del rimborso fantasma

Un'Odissea lunga sette anni e che sembra non avere fine

MONREALE, 7 maggio – Lo scorso 26 gennaio, dopo un iter burocratico lungo quasi sette anni, il Consiglio Comunale ha approva il rimborso per gli “Oneri di depurazione non dovuti” a quegli utenti che ne hanno diritto e che hanno pagato nel tempo tali oneri senza avere comunque mai usufruito del servizio.

Finalmente, pertanto, questi concittadini potranno ottenere quanto sborsato indebitamente pagando tale “onere ingiustificato” per tanti lunghi anni. Lo stesso sssessore Pippo Lo Coco, storico sostenitore di questa causa, dopo la delibera consiliare dichiarava ai media che “Finalmente si conclude un percorso durato molti anni che renderà giustizia a tutti quei cittadini che hanno pagato senza usufruire del servizio e che si erano visti dare ragione dalla Corte Costituzionale nel lontano 2008”.

In verità, per dovere di cronaca, tale rimborso sarebbe dovuto avvenire entro il 30 settembre 2014; giacché il Comune di Monreale (avvalendosi della facoltà introdotta dal legislatore), dal 1° ottobre 2009 avrebbe dovuto provvedere alla restituzione della quota di tariffa non dovuta da quei Cittadini interessati, rateando il rimborso in cinque anni. Ovviamente si è lasciato correre: tanto, è il cittadino che deve ricevere.

Quando invece è il contrario, si pretende dal cittadino il versamento di "mora" e "interessi legali"; e inoltre, ovviamente, si addebitano al medesimo anche le "spese di notifica" dell'avviso di pagamento inoltrato.
In questo caso, quindi, l'amministrazione comunale avrebbe quantomeno il dovere di riconoscere agli interessati, per le somme indebitamente percepite, la rivalutazione monetaria dal dì del dovuto al saldo effettivo; oltre, al pagamento degli interessi legali maturati per indebito oggettivo così come previsto dall'articolo 2033 del Codice Civile.

Ma in effetti, questo “fantasma” di rimborso, aleggerà sempre come puro ectoplasma? Ovvero, ci si chiede, quando si materializzerà sotto forma economica di “valuta” in euro? E, soprattutto, con “quale percentuale” arriverà a manifestarsi; in altre parole, rendersi concreto?
Si è infatti approvato che il rimborso sia effettuato nella misura di circa l’88% di quanto spettante. E il restante circa 12% resterebbe a vantaggio delle casse comunali?

Forse, quando si chiedono imposte arretrate ai contribuenti, questi pagano in percentuale ridotta? Credo proprio di no, considerato, come già menzionato, che gli si chiedono “diritti di mora, interessi legali e spese notifica".
Se proprio non ci si fa con lo stanziamento stabilito fuori bilancio, volendo si potrebbe ricorrere alla "compensazione" della parte di debito eventualmente non rimborsato, con gli importi delle future "bollette del servizio idrico" dovute dai rispettivi cittadini interessati. Mi sembrerebbe quantomeno doveroso. Perché dovrebbe continuare a rimetterci il cittadino?

Ma, il dato di fatto, è che è già passato un buon trimestre dalla delibera del Consiglio Comunale e che di questo rimborso, se ne parlerà forse in qualche trasmissione televisiva del genere: “Chi lo ha visto e ottenuto?”