Questione Ato Palermo 2, domani importante incontro tra la curatela e l'Srr

Se la Regione dovesse dire si sì, potrebbero partire i fitti del ramo d'azienda

PALERMO, 26 aprile – Domani mattina si giocherà una partita molto importante per quel che riguarda il destino dei dipendenti dell'Ato Palermo 2. Una giornata in cui il curatore fallimentare dell'ex Alto Belice Ambiente potrebbe chiudere definitivamente con il fitto del ramo d'azienda.

Domani l'appuntamento è all'Ufficio Provinciale del Lavoro, dove si incontreranno l'avvocato Cristina Bonomonte, curatore fallimentare della società e Filippo Di Matteo, presidente della Srr, Palermo Provincia Ovest, nel cui ambito è nata la società di scopo "Belice Impianti srl", che dovrebbe inglobare fino al 30 giugno i dipendenti Ato, appartenenti ai Comuni che li hanno "elencati" nominativamente per il prosieguo delle attività di smaltimento dei rifiuti.

Per i dipendenti richiesti, se la Regione, non avrà nulla da obiettare, si potrà procedere con il transito alla società di scopo, per gli altri, invece, la curatela fallimentare ha fatto sapere di dover avviare le procedure di licenziamento.
La partita, però, sembra tutt'altro che chiusa, dal momento che la posizione dei Comuni che non si sono allineati alle richiesta della curatela e che non hanno prodotto nè elenco nominativo, nè impegno di spesa, è ad oggi abbastanza forte. Sono infatti soltanto cinque le amministrazioni comunali che hanno già risposto alle richieste dell'avvocato Bonomonte: Monreale, San Giuseppe Jato, Piana degli Albanesi, Santa Cristina Gela e Belmonte Mezzagno.

Gli altri centri contestano la legittimità del criterio individuato, che è quello dei "centri di costo", preferendo quello per numero di abitanti. Un criterio, inutile girarci attorno, particolarmente penalizzante per Monreale, che dovrebbe passare dagli attuali 69 operativi (più sette amministrativi) ad oltre novanta dipendenti. Un numero che obbligherebbe l'amministrazione Capizzi a rivedere al rialzo l'imposizione della Tari e che, proprio per questo, il Comune vuole evitare.