Oggi, 25 aprile, si celebra il settantesimo anniversario della Liberazione d’Italia

Una festa che consolida il senso di appartenenza

ROMA, 25 aprile - Il 25 aprile 1945 fu il giorno in cui, alle 8 del mattino via radio, il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia proclamò l’insurrezione in tutti i territori ancora occupati dai nazifascisti, indicando a tutte le forze partigiane attive nel Nord Italia di attaccare i presidi fascisti e tedeschi.

Il CLNAI emanò dei decreti legislativi prendendo il potere «in nome del popolo italiano e quale delegato del Governo Italiano», stabilendo così la condanna a morte per tutti i gerarchi fascisti (Mussolini incluso la cui fucilazione avvenne tre giorni dopo). Le parole d’ordine dei partigiani in quei giorni verso il nazifascismo furono una sola frase: «Arrendersi o perire».
Entro il primo maggio gran parte del nord Italia fu liberato: Bologna (il 21 aprile), Genova (il 23 aprile) e Venezia (il 28 aprile). La Liberazione è quindi il simbolo della fine dei venti anni di dittatura fascista e l’inizio del lungo percorso di costruzione della democrazia nel nostro Paese.
La fine effettiva della guerra sul territorio italiano, con la resa davanti alle azioni delle forze alleate, avvenne il 3 maggio, come stabilisce la cosiddetta resa di Caserta firmata il 29 aprile 1945.
Intervistato da Ezio Mauro su "Repubblica", il capo dello Stato ha rivendicato: «Non abbassare la guardia, così si riafferma la democrazia»
Una data, quella del 25 aprile del 1945, che segna l’inizio di una nuova storia nazionale del nostro Paese: la storia del secondo Novecento. Una data giustamente esaltata, talvolta divisiva in un Paese che ha sempre fatto fatica a ritrovare la sua unità.

«Il 25 Aprile è patrimonio di tutto il Paese». A settant’anni dalla Liberazione, il capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha ricordato sul quotidiano “La Repubblica” l’importanza la nostra Costituzione, «frutto della lotta antifascista contro la dittatura e la guerra».
Mattarella definisce un «elemento fondante della nostra democrazia», insieme ad altri elementi storici nazionali, l’antifascismo: “Ricordo che Aldo Moro – ha aggiunto Mattarella - definiva il suo partito, oltre che popolare e democratico, come “antifascista”: per lui si trattava di un elemento caratterizzante, appunto identitario, della politica italiana”. rivendicando proprio la necessità di «non abbassare la guardia», infatti si riafferma la democrazia
Il tema del coraggio è inoltre il filo conduttore dei tre spot televisivi lanciati dalla presidenza del Consiglio e anche l’hashtag della campagna social su Twitter. Testimonial della campagna è l’ex pilota Alex Zanardi, oggi plurimedaglia per Londra 2012. Chi meglio di lui può insomma raccontare cosa significhi il coraggio di ricominciare.

A Monreale, notizia già anticipata ieri ai nostri lettori, sono due le manifestazioni in programma. La prima, in corso di svolgimento, presso il monumento alla Resistenza di via Pio La Torre, zona Case Popolari, dove l’Auser, circolo “Biagio Giordano” di Monreale, su iniziativa di Giovanni Schimmenti, alla presenza del sindaco, Piero Capizzi, ha organizzato una breve cerimonia di ricordo dei caduti della Resistenza.

La seconda, alle 10,30, l’anniversario della Liberazione verrà ricordato con la deposizione di una corona d’alloro al monumento ai caduti in piazza San Castrense, alla presenza del sindaco Piero Capizzi, del presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Di Verde, di assessori e consiglieri comunali, nonché di tutte le autorità militari e religiose. La cerimonia ufficiale sarà seguita dal neo consulente cerimoniere, Salvo Fasone, che ne ha curato anche l'organizzazione.