Enzo Galati, un politico e filosofo al servizio della città

Oggi la commemorazione del professore a due anni dalla scomparsa. LE FOTO

MONREALE,9 aprile – L‘uomo politico, l’uomo di scuola, l’uomo filosofo, ma soprattutto l’uomo, in tutte le sue sfaccettature, sono stati gli argomenti al centro della commemorazione di Vincenzo Galati, avvenuta oggi al complesso Guglielmo, a due anni dalla sua scomparsa.

Per ricordare la figura del professore, una di quelle che lasciano una traccia, si sono dati appuntamento diversi esponenti della cultura monrealese, così come tanti protagonisti della vita politica di qualche decennio fa, ma soprattutto tantissime persone che di Vincenzo Galati hanno avuto modo di conoscerne ed apprezzarne la qualità umane, il grande bagaglio umano e lo spessore morale.

La manifestazione, moderata da Biagio Cigno, è stata organizzata dall’associazione culturale Mons Realis, già protagonista di tanti apprezzati eventi nella cittadina normanna. Al seminario è giunto pure il messaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, amico personale di Enzo Galati, che non ha voluto far mancare il suo ricordo all’appuntamento monrealese, avvenuto alla presenza dei familiari.

Angelo Granà, presidente della Mons Realis, ha ricordato l’onestà intellettuale, la capacità d’ascolto e la signorilità di Galati, convinto assertore di una democrazia partecipata, del rispetto delle persone e della tolleranza.

“Lavora perché un giorno potrai diventare il sindaco di questa città” ha affermato il sindaco Piero Capizzi nel portare il suo saluto all’evento , che ha voluto ricordare l’affermazione che si è rivelata profetica del professore filosofo, quando l’attuale primo cittadino era poco più che un ragazzo che si affacciava da giovane alla vita politica monrealese.

Claudio Burgio, invece, presidente dell’osservatorio per la legalità “Giuseppe La Franca” ha posto l’accento sull’attaccamento di Galati alla famiglia alla scuola e sui valori trasmessi da questi ai suoi alunni.

Un ricordo lo ha tracciato anche Enzo Giangreco, per tanti ani sindaco di Monreale, negli anni ’80 e ’90, che di Enzo Galati è stato amico personale. “La famiglia e la scuola erano i pilastri della sua vita – ha detto – era un uomo equilibrato dalla personalità poliedrica”.

Maria Rita Fedele, che del professore-preside fu collega, ha illustrato l’ultima opera letteraria di questi, pubblicata postuma dalla moglie Daniela Maisano. Si tratta de “La speranza fondamentale e i suoi testimoni abusivi”, saggio finora inedito del quale la Fedele ha curato la prefazione.

L’aspetto politico della vita di Enzo Galati, non senza aneddoti, è stato messo in luce da Stefano Gorgone, già dirigente scolastico, anche lui protagonista di una lunga stagione politica iniziata a metà degli anni ’80, quando Galati fu chiamato dall’attuale Capo dello Stato, Sergio Mattarella a coordinare l’azione del partito della Democrazia Cristiana di Monreale, allora dilaniata da lotte intestine, che ostacolavano il confronto politico. “La sua – ha detto Gorgone – era una politica intesa come servizio, così come La Pira. Galati aveva doti di mediazione, grazie alle quali coinvolse nel suo progetto diversi professionisti.

Stilò un programma serio, attento ai bisogni dei cittadini. A lui si deve la realizzazione della rete fognaria di Aquino, così come il piano di edilizia scolastica. Era una persona con lo stile dell’umiltà, contrario alla politica spettacolo, con senso della misura e della sobrietà”. Gorgone, al termine del suo intervento, ha letto un messaggio dedicato alla memoria di Enzo Galati, fatto pervenire da monsignor Luigi Bommarito, arcivescovo emerito di Catania, che, anche lui, col professore ha condiviso tante importanti tappe della propria vita.

“No ha mai dimenticato i più deboli – ha aggiunto Natale Sabella, che negli anni ’80 muoveva i suoi prima passi nella vita politica cittadina – così come non ha mai dimenticato le sue origini. Era una mente libera che riteneva sempre centrale la questione delle disuguaglianze sociali. Un operatore di pace, i cui interventi erano pillole di saggezza. Era un uomo che non amava stare al centro delle attenzioni o salire sugli scranni. Ci ha insegnato a guardare al futuro con coraggio”.

L’aspetto “familiare”, invece, è stato raccontato dal figlio Salvatore, che h raccontato come suo padre: “sapesse trasmettere un senso di amicizia a tutte le persone che incontrava. Ancora oggi, a due anni dalla sua scomparsa, è in grado di insegnarmi qualcosa”.

L’incontro ha beneficiato infine degli interventi di ricordo di Mommo Giuliana, Bino Li Calsi, Roberto Gambino e Mimmo Mirto.

Ad allietare la serata ha provveduto il gruppo canoro del “Balzo” di Bisacquino, che si è esibito sulle note intonate dal maestro Giovanni Vaglica.