UNESCO/3. Occorre potenziare l'offerta dell'intero territorio

Necessaria una forte e nuova capacità di innovare

MONREALE, 20 marzo - Il Piano di Gestione di: Palermo Arabo-Normanna e le Cattedrali di Cefalù e Monreale si presenta come uno strumento in grado di assicurare la conservazione del valore eccezionale dei beni proposti.

Lo scopo è quello di individuare gli obiettivi e le strategie operative da adottare per assicurare lo sviluppo sostenibile del sito e la tutela e valorizzazione del suo patrimonio culturale.

Per assicurare l’effettiva attuazione e la piena implementazione delle linee e delle disposizioni previste dal Piano di Gestione, si è deciso di individuare gli strumenti operativi e gestionali in grado di promuovere, seguire e valutare tutte le azioni previste, utilizzando una struttura di gestione appositamente costituita. Tale struttura è stata identificata nella Fondazione Patrimonio UNESCO Sicilia, che opererà in stretta sinergia ed in base agli indirizzi che verranno decisi dal “Comitato di Pilotaggio” in cui sono presenti tutte le istituzioni coinvolte nella gestione e nella valorizzazione (Regione Siciliana, Assessorato dei Beni Culturale, Assemblea Regionale Siciliana, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Ministero degli Interni (Fondo Edifici Per Il Culto), Comune Di Palermo, Comune Di Cefalù, Comune di Monreale, Arcidiocesi di Palermo, Arcidiocesi di Monreale, Diocesi di Cefalù, Eparchia di Piana degli Albanesi, Fondazione Patrimonio Unesco Sicilia, Fondazione Sicilia e Fondazione Federico II).

Il Piano di Gestione presentato intende fornire uno strumento che faccia uso del grande appeal dei due principali siti storico-artistici per promuovere lo sviluppo sociale ed economico attraverso la valorizzazione di tutto il patrimonio materiale e immateriale che è diffuso sull’intera area, coinvolgendo i numerosi enti pubblici e privati che hanno competenze e interessi nell’area, per perfezionare, ampliare e realizzare le politiche di conservazione e tutela relative al patrimonio paesaggistico e a tutti gli altri beni culturali, materiali e immateriali, presenti nell’area.

Se è vero che la sfida della qualità è decisiva per la competitività delle imprese e dei sistemi territoriali, la carta vincente -come già dimostrano esperienze di successo cresciute in questi anni- sta nella capacità di incrociare la modernizzazione del sistema economico tradizionale con la valorizzazione delle vocazioni e dei tradizionali punti di forza del nostro territorio. Servono perciò politiche a sostegno del patrimonio storico, ambientale e paesistico.

L’attrattività turistica si può ottenere potenziando e organizzando l’offerta nell’intero territorio coinvolto attraverso un ruolo cruciale che dovranno svolgere i sindaci delle tre città normanne. Si tratta di attivare processi finalizzati allo sviluppo delle economie locali, all’interno di itinerari o circuiti, agendo quindi su tutto il contesto territoriale ed i suoi attori: trasporti, ricettività, strategia degli eventi, personalizzazione dell’immagine dei luoghi, ecc. La fruibilità turistica ha bisogno innanzitutto di una maggiore visibilità delle risorse diffuse sul territorio, attraverso la definizione di un sistema di prodotti turistici il più possibile differenziato per caratteristiche, contenuti e prezzo dell’offerta, sui cui impostare le politiche di promozione e comunicazione.

La competitività diventa strategica e necessita di strategie pubbliche finalizzate al rafforzamento delle reti e della capacità di relazione tra gli operatori. L’innovazione attraverso la diffusione delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione è destinata ad esercitare un’influenza cruciale sui processi di sviluppo locale ed in settori, come quello turistico.
Appare dunque essenziale una strategia di intervento che favorisca un’organica introduzione di metodi e strumenti propri del marketing. Per non restare fuori dal trend mondiale di crescita del settore è necessario costruire reti, sinergie tra ricerca e produzione e innovazione, insieme a politiche di distretto delle offerte.

E’ necessaria una forte e nuova capacità di innovare, valorizzare e riconvertire ad un nuovo uso il proprio territorio. Si tratta di operare, pur nella necessaria gradualità, di una trasformazione profonda di una parte dell’impianto produttivo, che richiede nuove politiche pubbliche per il territorio e per i beni culturali, con interventi strutturali consistenti e prolungati nel tempo. I campi di interventi riguardano la riqualificazione della città e del territorio, la mobilità, il turismo e i beni culturali, la salvaguardia ambientale (risorse idriche, difesa del suolo, rifiuti), la valorizzazione delle risorse locali, la comunicazione, l’educazione e la formazione.