37 anni fa la "strage di via Fani"

Quel giorno fu rapito Aldo Moro ed uccisa la sua scorta

MONREALE, 16 marzo – 37 anni fa a Roma veniva rapito, il presidente della Democrazia Cristiana, Aldo Moro in quella che è passata alla storia come la "strage di via Fani". In quella circostanza vennero uccisi anche cinque uomini della sua scorta.

Ad operare furono le Brigate Rosse, dando vita ad una delle pagine più nere della storia della Repubblica. Un commando di dodici uomini, intorno alle 9, fece fuoco in via Mario Fani, a Roma, uccidendo Domenico Ricci, Oreste Leonardi, Raffaele Iozzino, Giulio Rivera, Francesco Zizzi, gli uomini che curavano la sicurezza dello statista pugliese, allora sessantunenne, che stava per recarsi a Montecitorio.

Aldo Moro, già presidente del Consiglio e più volte ministro della Repubblica, fu sequestrato e tenuto prigioniero fino al 9 maggio dello stesso anno, quando il suo corpo fu ritrovato, privo di vita all'interno del bagagliaio di una Renault 4 nella vicina via Caetani, sempre nella capitale. Durante i cinquantacinque giorni di prigionia, Moro scrisse diverse lettere ai familiari, nonchè alla Democrazia Cristiana ed ad altri esponenti politici, sulle quali per anni si è aperto un dibattito circa l'autenticità. Di quei giorni si ricorda l'appello, purtroppo risultato vano, di Papa Paolo VI, che invitava i brigatisti a liberare Aldo Moro.

Lo stesso Pontefice officiò una solenne commemorazione funebre pubblica che si svolse, però senza il corpo dello statista per esplicito volere della famiglia, che non vi partecipò, in aperta polemica con lo Stato italiano scegliendo di svolgere le esequie dello statista in forma strettamente privata.
Nel giugno dello stesso anno, al termine di una laboriosa elezione del nuovo presidente della Repubblica, fu eletto Sandro Pertini, probabilmente il presidente più amato dell'attuale era repubblicana, che durante il suo discorso successivo all'elezione, non ebbe difficoltà ad ammettere che se Moro fosse stato vivo sarebbe stato lui il prescelto dalle Camere riunite per il Quirinale.

Monreale ancora oggi ricorda la figura di Aldo Moro nella sua toponomastica, con la via omonima, una traversa di via Venero, di fronte la “Maternità”, dove è ubicato l’ufficio tecnico comunale.