Con il fallimento dell'Ato addio pure alla raccolta differenziata

Crollano le percentuali. I cittadini: "Non sappiamo dove mettere la spazzatura"

MONREALE, 16 marzo – Un preoccupante, inevitabile “effetto collaterale” la sospensione del servizio di smaltimento dei rifiuti affidato all'Ato lo già ha prodotto: il crollo della raccolta differenziata e il conseguenziale aumento delle quantità di spazzatura conferita in discarica.

Tralasciando delle conseguenze nefaste sulla vita dei lavoratori e delle loro famiglie, primo vero punto da tenere in considerazione, del quale abbiamo trattato (e tratteremo in altri articoli), ci soffermiamo stavolta su una pratica che, pian piano, si stava facendo largo nelle abitudini dei monrealesi, ma che adesso, con il servizio sospeso ed affidato ad una ditta esterna, è tornato in soffitta alla svelta: quello di differenziare i rifiuti.

Monreale, parliamoci chiaro, non è stato mai un centro particolarmente virtuoso. Anzi, per dirla tutta, le percentuali di differenziata sono sempre state ben al di sotto dei livelli cui dovrebbe puntare un Comune che ambisce ad un ruolo di primo piano nel panorama economico e culturale della provincia.
Eppure, con santa pazienza, tantissimi utenti, in numero sempre crescente, avevano preso la sana abitudine di conferire presso l’Ecocentro di largo Padre Pio, pur con tutte le difficoltà logistiche del caso, considerata l’ubicazione per nulla agevole.

Complice l’obiettivo di ottenere uno sgravio tributario, come stabilito dal regolamento comunale, numerosi cittadini avevano assunto già un po’ di tempo un comportamento virtuoso. Poi, quando, sono cominciati i grossi guai dell’Ato, tanti hanno sperato che la vicenda si concludesse in tempi brevi ed hanno continuato a differenziare i loro rifiuti, conservando i sacchetti ben chiusi in balcone, in garage o in veranda. Tutto questo per un tempo ragionevole. Poi, purtroppo, lo spazio si è riempito ed allora è stato necessario, pur con tanta amarezza, gettare tutto in maniera indifferenziata nei cassonetti

“In questi giorni, dopo il fallimento dell'Ato – ci scrive il signor Rosolino, nostro affezionato lettore, che ci ha inviato pure la foto – ho continuato a fare la differenziata in casa ma credo che non potrò continuare ad oltranza per mancanza di spazi. Mi chiedo, visto che non mi viene consentito di farla se posso chiedere di essere risarcito per i disagi causati dall'inefficienza. L’amministrazione dovrebbe aprire un centro di raccolta con addetti comunali che dovrebbero semplicemente ricevere i materiale di differenziata”.