UNESCO/2. Ecco i nove siti candidati: monumenti unici al mondo

Proseguiamo il "viaggio" attraverso i monumenti candidati alla World Heritage List

PALERMO, 16 marzo - Tra tutti monumenti arabo-normanni presenti, ai fini della candidatura UNESCO, ne sono stati selezionati nove che preservano in modo pressoché integrale le componenti architettoniche e decorative e che, in virtù delle particolari attenzioni rivolte ad essi da parte delle istituzioni, si presentano in buono stato di conservazione.

Tali monumenti inoltre beneficiano di adeguate misure di tutela da parte degli organi preposti. Si tratta infatti delle opere più rappresentative e artisticamente rilevanti nelle quali è possibile riconoscere inequivocabilmente i tratti salienti dell’arte arabo - normanna in tutte le sue componenti e sfaccettature.
Ecco l'elenco dei monumenti proposti:

1. Palazzo Reale/Cappella Palatina
2. Chiesa di San Giovanni degli Eremiti
3. Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio
4. Chiesa di San Cataldo
5. Cattedrale di Palermo
6. Palazzo della Zisa
7. Ponte dell’Ammiraglio
8. La Cattedrale di Cefalù
9. La Cattedrale di Monreale
Questa è la dichiarazione che sintetizza il valore universale eccezionale che ne giustifica la candidatura: “L’insieme degli edifici costituenti l’itinerario arabo normanno rappresentano un eccezionale valore universale come esempio di convivenza e interazione tra diverse componenti culturali di provenienza storica e geografica eterogenea (sincretismo culturale).Tale fenomeno ha generato uno stile architettonico originale in cui sono mirabilmente fusi elementi bizantini, islamici e romanici, capace di volta in volta di prodursi in combinazioni uniche, di eccelso valore artistico e straordinariamente unitarie”. Vediamoli da più vicino.

Ad un visitatore che volesse apprezzare il fascino di Palermo e del suo patrimonio storico, monumentale e artistico, dal nucleo fenicio-punico al Liberty, la città si dispiegherebbe attraverso strade e antichi greti, fino alle acque della Cala, testimonianza dell’antico porto che in epoca greca diede il nome Panormos all’insediamento. Il suo percorso attraverserebbe la città arabo – normanna, la chiaramontana, la tardo – gotica, la rinascimentale e barocca, fino a raggiungere gli episodi del Liberty passando per la Palermo neoclassica.

Colpirebbero il visitatore la poliedricità, la varietà multicolore, la stratificazione materiale e culturale che ancora oggi permea il cuore della città, i muri e le strade, tra le voci multilingue che animano i mercati storici intrisi di profumi colorati. Per secoli città capitale, Palermo riesce ancora oggi a sbalordire il forestiero con le sue contraddizioni, le sue cromie d’azzurro e arancio, di acqua, di sale, di sole e di fuoco.

Se tra i tanti possibili itinerari, dovessimo sceglierne uno solo, pur consapevoli di mettere da parte significativi livelli di stratificazione, la nostra preferenza favorirebbe certamente lo “strato” arabo- normanno. Viaggiatori e cronisti dell’età araba e normanna, fra X e XII secolo hanno descritto l’organismo urbano, gli edifici sacri (chiese e moschee), i palazzi lussuosi e giardini, dando testimonianza della loro sontuosità, della ricchezza delle essenze botaniche, dell’abbondanza delle fontane d’acqua, della varietà di culture, etnie e religioni.
Questa varietà multiforme, che di fatto costituisce la specificità dello strato culturale arabo – normanno, capace di assorbire in sé diversi patrimoni di civiltà, l’arabo, il latino, il greco, l’ebraico, all’insegna dell’apertura e della tolleranza, non poteva non riflettersi nell’urbanistica, nell’edilizia e nelle manifestazioni artistiche in genere.

Dal Palazzo Reale di Palermo, monumento principe per la manifestazione della ricchezza e del potere politico e culturale del regno normanno, al Duomo di Monreale, che al suo interno custodisce la più vasta decorazione a mosaico dell’intera produzione del bacino Mediterraneo; dalla chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio, simbolo della purezza del genio bizantino ortodosso, adorna di mosaici bizantini tra i più stupefacenti nel panorama della produzione di epoca comnena, al Palazzo della Zisa, che con le sue peculiarità costruttive e le sue forme cristalline rifrange le luci dell’architettura Ifriqena.

Nel centro, come ago di bilancia, splende la Cappella Palatina il più sorprendente gioiello religioso sognato dal pensiero umano ed eseguito da mani di artista (Guy de Maupassant). In questo itinerario risulta impensabile trascurare il Duomo di Cefalù, custode di mosaici che studiosi di arte bizantina come Viktor Lazarev classificarono eccellenti fra tutti ed egregiamente conservati.
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