Questione Ato Palermo 2: l'assemblea dei sindaci mette "nero su bianco", parte il transito verso la Srr

Entro un mese i dipendenti potrebbero tornare al lavoro

MONREALE, 13 marzo - Tutti concordi nel dire che quella di oggi costituisce una tappa importante. La richiesta del fitto di un ramo d'azienda che i sindaci dei Comuni dell'Ato Palermo 2 hanno formalizzato al presidente della Srr "Palermo Provincia Ovest" è un primo passo, fondamentale, verso il ritorno al lavoro dei dipendenti del'ex ABA.

Il nero su bianco è arrivato oggi, al termine di una riunione nella quale non sono mancati momenti di forte dialettica, ma che alla fine si è conclusa con quella che comunemente viene definita la "fumata bianca".
I dipendenti dell'Alto Belice Ambiente, pertanto, si avviano a transitare, quantomeno fino al 30 giugno, nella società di scopo "Belice Impianti srl", nata all'interno della Srr. Entro un mese dovrebbero tutti essere al loro posto di lavoro.

Che la formalizzazione fosse quasi scontata era opinione comune. Oggi, però, quella che era una sensazione diffusa è diventata realtà. Escludendo Altofonte e Belmonte, comuni che fanno parte della Srr "Palermo Area Metropolitana", gli altri quindici centri dell'ex Ato Palermo 2, si faranno carico della suddivisione del personale che fino a qualche mese era sulle spalle dell'Alto Belice Ambiente, prima di trovarsi in stato di "sospensione", a seguito del fallimento societario, sancito dal tribunale.

La riunione odierna, che si è svolta nel salone "Millunzi" del Collegio di Maria, mentre all'esterno i dipendenti presidiavano piazzetta Vaglica, con tanto di dispiegamento di Forze dell'ordine, era stata convocata dal presidente della Srr, Filippo Di Matteo, alla presenza del commissario straordinario dell'Ato, Giuseppe Taverna.

I punti fondamentali sono stati sanciti: intanto le spese non graveranno su quei comuni che, pur facendo parte della nuova Srr, non facevano parte dell'Alto Belice Ambiente e poi, così come ha chiarito Di Matteo, i pagamenti dovranno avvenire anticipatamente. Lo spettro dei mancati pagamenti, con i dipendenti ad "elemosinare" quanto era loro dovuto, sarebbe dietro l'angolo e questa è una cosa assolutamente da evitare.
Lunedì mattina è previsto un incontro a tre tra Di Matteo, Taverna e il curatore Cristina Bonomonte, per avviare ufficialmente il fitto del ramo d'azienda: in pratica personale più mezzi, per potere espletare il servizio di smaltimento dei rifiuti.

"Il lavoro svolto finora - afferma Di Matteo - è andato a buon fine ed abbiamo compiuto un primo passo importante e sostanziale che servirà a dare ai lavoratori il loro diritto al lavoro. Ho condiviso e condivido l'azione svolta dai sindaci e spero che entro un mese al massimo i lavoratori possano tornare al lavoro".

Sulla vicenda interviene con una nota il consigliere Marco Intravaia: "Esprimo apprezzamento per il passo compiuto oggi, senz'altro importante - afferma - ma restano tutte le incognite sul futuro dei lavoratori e del servizio raccolta rifiuti. “Se, come sembra di capire, è passato il criterio secondo cui il personale in esubero dovrà essere ripartito in base al numero di abitanti di ogni comune Se – aggiunto Intravaia, la fetta maggiore degli amministrativi graverà su Monreale, con prevedibili significativi aumenti per la Tari, nonostante i sacrifici economici richiesti ai lavoratori.

Il sindaco Piero Capizzi non può nascondere la testa sotto la sabbia, ma deve fare luce su questo aspetto poco chiaro. Inoltre, la soluzione individuata resta comunque transitoria, nulla è stato detto o spiegato su cosa accadrà dopo il 30 giugno”.