Alla Leopolda siciliana la protesta dei lavoratori Almaviva, c'erano anche più di cento monrealesi

L'azienda minaccia il taglio di circa 1.500 posti di lavoro

PALERMO, 28 febbraio - C'erano anche tanti monrealesi tra i dipendenti dei call center "Almaviva, che hanno manifestato stamattina, davanti la sede della ex fabbrica Sandron dove si svolge la Leopolda siciliana. I hanno chiesto l'attenzione degli esponenti del governo nazionale presenti all'incontro.

All'orizzonte, infatti, nemmeno troppo lontano, si profila una politica di tagli potrebbe portare alla perdita di circa millecinquecento posti di lavoro, compresi tra le sedi di Palermo, Catania e Milano. Di questi, almeno un centinaio sono monrealesi. Sarebbe, pertanto, un durissimo colpo, per i lavoratori, per le loro famiglie e più in generale per tutta l'economia monrealese.
Durante il sit in una delegazione di 15 lavoratori ha incontrato il sottosegretario allo Sviluppo Economico Graziano Delrio ."Non era informato sulla vertenza, che coinvolge solo a Palermo oltre 1500 lavoratori - spiegano Francesco Assisi segretario Fistel Cisl Palermo Trapani e Eliana Puma Rsu Fistel - noi abbiamo chiesto di conoscere cosa sta facendo il governo nazionale per impedire che l'azienda abbandoni la Sicilia e per la regolamentazione del settore sottoposto alla delocalizzazione e ad un continuo ribasso del costo del lavoro per le commesse, oltre il minimo essenziale per i lavoratori.
Il sottosegretario ha assicurato una risposta entro una settimana". I lavoratori hanno consegnato il documento unitario Slc Cgil Fistel Cisl Uilcom Uil, Ugl con lo slogan # IosonoalmaViva . Nel documento i sindacati chiedono l'intervento del governo nazionale e regionale e annunciano una serie di iniziative nazionali di protesta fra le quali un pacchetto di scioperi. "Comune e Regione intervengano, basta parole i lavoratori vogliono i fatti".
La redazione di Monreale News esprime solidarietà ai lavoratori Almaviva e si augura che possa concludersi positivamente le loro vicenda.


Questo il Documento Attivo Unitario Segreterie Provinciali e RSU:

ALMAVIVA CONTACT


Le Segreterie Provinciali e le RSU SLC CGIL, FISTEL CISL, UILCOM UIL, UGL TLC si sono riunite il giorno 26/02/15 per condividere un percorso unitario di iniziative volte alla risoluzione della vertenza Almaviva, che coinvolge una platea di 10.000 famiglie in tutta Italia, la gran parte delle quali è concentrata sul territorio palermitano.
A causa di un sistema distorto di regole e di assegnazione delle gare di appalto al massimo ribasso, i lavoratori di Almaviva rischiano oggi di perdere il proprio posto di lavoro. Quello che è accaduto sull'assegnazione dell’appalto dei Comuni di Roma e di Milano, l’incertezza della gara Wind, la riduzione sistematica dei volumi delocalizzati all'estero, oggi convalidati da un accordo del Garante sulla Privacy con l'Albania che vanifica anni di lotta a difesa dell'occupazione in Italia, determineranno ricadute economiche pesanti in termini di ammortizzatori sociali, finanche la progressiva dismissione di tutte le attività prestate dai lavoratori di Almaviva.
In Sicilia ed in particolare a Palermo si sommano due condizioni dagli effetti devastanti: la prima è determinata dagli esuberi strutturali generati dal calo dei volumi nazionali e quindi dei ricavi, situazione che fino ad oggi abbiamo affrontato con i contratti di solidarietà che a breve ci vedranno impegnati in un imminente confronto per definire possibili soluzioni; la seconda è generata dalla gara Wind e se Almaviva non avrà la forza di mantenere il lavoro, saremo chiamati a garantire il mantenimento dei livelli occupazionali, attraverso un possibile trasferimento di commessa ad altri operatori, condizione non auspicabile e dalle conseguenze critiche visto l’effetto domino che si determinerebbe all’interno del nostro territorio. Inaccettabile risulta la paventata societarizzazione proposta da Almaviva che non farebbe che rafforzare tale condizione di criticità.
Riteniamo che le responsabilità della situazione cui versa il gruppo siano da attribuire, non solo alla condizione di un mercato orientato alla mercificazione del lavoro, ma anche a una dirigenza che forse dovrebbe affrontare in maniera adeguata e lungimirante la complessità della vertenza, cercando di aggredire nuove fette di mercato, riconvertendo i lavoratori attraverso processi formativi nella filiera delle telecomunicazioni. Altrettante responsabilità sono da ricondurre alla classe politica, probabilmente "distratta" da questioni che poco hanno a che fare con il rilancio di un settore "strategico" per l'Italia, di cui viene sottovalutata la portata.
Sul territorio siciliano, inoltre, dove sono impiegati più del 60% dei lavoratori del CRM di Almaviva Contact, si aggiunge un'ulteriore aggravante, dettata dalla mancanza di una sede unica che possa ospitare la totalità della forza lavoro palermitana. Se non si interviene prontamente 1500 lavoratori della sede di via Cordova verranno presto sfrattati.
L'azienda Almaviva ha recentemente trasferito la propria sede legale a Palermo. Tale decisione dei vertici aziendali procurerà per la Regione Sicilia un introito fiscale non indifferente. Sindacato e Azienda hanno chiesto più volte un'interlocuzione istituzionale con il governo regionale, senza avere mai avuto riscontri concreti, nonostante le numerose manifestazioni e sit in che hanno portato in piazza 4000 lavoratori siciliani.
Il ruolo dell'associazione degli industriali siciliana, tra l’altro, non è stato in grado di facilitare e supportare adeguatamente l'interlocuzione istituzionale.
Dal quadro descritto emerge la necessità di coinvolgere le strutture confederali, al fine di portare la committenza Wind e la direzione di Almaviva a confrontarsi seriamente e con atteggiamento eticamente responsabile sul tema occupazionale che coinvolge nella sola Palermo oltre 4000 lavoratori.
La conseguenza immediata che deriverebbe dalla mancata risoluzione positiva della vertenza richiede necessariamente il coinvolgimento di tutte la aziende del gruppo Almaviva presenti sul territorio nazionale, per scongiurare il rischio di una pericolosa e deleteria societarizzazione.
Dal confronto delle assemblee tenute con i lavoratori a Palermo è sorta forte l'esigenza di proclamare un'azione di lotta incisiva ed efficace che tenga insieme tutti i lavoratori e conservi intatto il perimetro occupazionale.
Chiediamo, dunque, alle Segreterie Nazionali di SLC CGIL, FISTEL CISL, UILCOM UIL e UGL TLC di farsi carico delle istanze accorate emerse dalle assemblee con la proclamazione immediata di un pacchetto di ore di sciopero nazionale, a tutela e garanzia della complessiva tenuta occupazionale dei lavoratori e delle famiglie di tutta Almaviva Contact.
Le Segreterie Provinciali e le RSU