Il Piano Regolatore Generale: l'incompiuta monrealese per eccellenza degli ultimi 40 anni

Nessuna amministrazione è riuscita a mandarlo in porto

MONREALE, 26 febbraio - A Monreale potrebbe essere il piano regolatore generale a fare compagnia al fallimento dell’Ato, dal momento che da oltre 40 anni non vede la luce l’approvazione di questo strumento urbanistico che ha fatto mancare un nuovo assetto territoriale ad uno dei comuni più estesi d’Italia.

Il mancato obiettivo di consegnarlo alla città di Monreale fa soffrire oggi più di ieri chi vuole sviluppare e pianificare il settore economico imprenditoriale ed al contempo ordinare e recuperare un tessuto territoriale contraddistinto e fortemente danneggiato,da un selvaggio abusivismo edilizio.

Il nuovo piano regolatore ,se portato a compimento, avrebbe consentito un recupero armonioso del tessuto urbano della Conca d’Oro e delle frazioni. Era indispensabile concentrare gli sforzi verso quella pianificazione territoriale ed urbanistica che avrebbe salvaguardato e valorizzato l’immenso patrimonio culturale, architettonico ed ambientale del nostro territorio, per quelle scelte che avrebbero riguardato il settore produttivo, e cioè: l’artigianato e la piccola industria.

E' stato raccolto solamente un fallimento totale. Dal 1980 e nel corso di questi lunghi anni, a nessuno può sfuggire, i nostri centri urbani ,il nostro territorio e il nostro ambiente hanno subito violenze di ogni tipo e danni irreversibili ed irreparabili. Se ne sono accorte,certamente , anche le amministrazioni che, in questi ultimi anni, si sono alternate a Monreale nella gestione della cosa pubblica e del potere e che, attraverso la infìdifferenza e la loro “distrazione” hanno dimostrato, nel tempo,di non avere grande interesse ad affrontare la complessa problematica del PRG e di non possedere una cultura del “territorio”.

Solo il 20 marzo '90 ,in occasione dell’ultima seduta consiliare ,sulla spinta di una possibile azione di “espropriazione “ del Comune di Palermo, il Consiglio comunale è stato investito dalla opportunità di manifestare ed esprimere una “dichiarazione” di intenti su una proposta di revisione del PRG,elaborata da un gruppo di professionisti locali riguardante la zona a valle della variante alla SS 186 fino ai confini di Palermo ed Altofonte, compresa la zona stralciata.