"Sarebbe un precedente pericoloso"
MONREALE, 1 febbraio - «L'Associazione Libera si è espressa contro la vendita del bene di contrada Verzanica confiscato al boss di San Giuseppe Jato, Giuseppe Agrigento, attraverso una nota inviata al Comune di Monreale». Lo afferma il vicesindaco, Salvino Caputo, con delega ai Beni confiscati e componente della Commissione Antimafia dell’Ars.
«Se il bene dovesse essere messo in vendita – dice ancora Caputo – si creerebbe un precedente pericoloso che rischia di far tornare legalmente i beni agli stessi mafiosi o a loro prestanomi».
Il bene trasferito nel 2000 al patrimonio definitivo del Comune di Monreale ed assegnato attraverso il Consorzio Sviluppo e Legalità alla cooperativa sociale Pio La Torre, dopo dieci anni rischia di essere messo all'asta per soddisfare un mutuo concesso dalla banca al boss di Cosa nostra.
«Abbiamo dato incarico all'Ufficio legale del Comune di Monreale per opporci alla vendita all' asta dell'immobile per soddisfare le richieste di alcuni creditori. «La Società Island Refinancing – continua Salvino Caputo – dopo avere notificato un atto di precetto al Comune di Monreale per il recupero della somma di 160 mila euro a fronte del prestito concesso nel 1994 a Giuseppe Agrigento, ha chiesto al Tribunale di Palermo, sezione Misure di Prevenzione, di dichiarare l’efficacia dell’ipoteca iscritta sull'immobile e procedere successivamente alla vendita all'asta dei terreni. Siamo di fronte ad una vicenda paradossale che, se accolta, rischia di stravolgere l'intero sistema delle confische e dell'utilizzo dei beni per finalità pubbliche o sociali. Se il Tribunale dovesse riconoscere il diritto della banca – conclude Caputo – i giovani della cooperativa Pio La Torre, che da oltre 10 anni lavorano con coraggio sui beni sottratti alla mafia, dovrebbero rilasciare il bene immobile o pagare 160 mila euro al creditore».