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Rischio chiusura Ismett, l'appello alla Regione dei fratelli monrealesi Vilardi

| Lorenzo Salamone | Cronaca varia

L'anno scorso Alessandra donò un rene al fratello Pietro

MONREALE, 21 febbraio - All’appello lanciato per il mancato rinnovo della convenzione tra la Regione Siciliana e l’Ismett non potevano venire meno le firme di Pietro Vilardi 29 anni e la sorella Alessandra, 39 anni che nel gennaio dell’anno scorso gli ha donato un rene.

I due monrealesi vogliono ricordare l’equipe dell’Ismett di Palermo che ha eseguito il prelievo e il successivo trapianto. “E’sempre presente in me e Alessandra –dice Pietro - l’importanza di questo ospedale, che anche in questi giorni con i rituali controlli periodici continua a farci apprezzare la vita donata dagli interventi dei suoi medici. Quindi giù le mani dall'Ismett, l'ospedale che opera in virtù della convenzione tra l’University of Pittsburgh Medical Center e la Regione Sicilia". Una nota che fa sapere come l’ospedale ha finora potuto fornire , cure d’eccellenza ,solo grazie a questo accordo che è in atto dal 1997.

“Ricordiamo che - dicono ancora i Vilardi - il mancato rinnovo della convenzione farebbe cessare gli elevati standard di qualità e di cura erogati dall'Ismett e con essi anche il diritto di noi pazienti di poter essere curati eccellentemente nella nostra terra. Inevitabili riprenderanno i viaggi della speranza.

Ismett è divenuto, tra l’altro, anche IRCCS (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico), per decreto del Ministero della Salute e dell’Economia, riconoscimento che può essere conferito per eccellenza sanitaria unita a pregevoli risultati anche dal punto di vista economico. Per questi motivi nasce la richiesta a tutte le forze politiche e al Presidente della Regione, Rosario Crocetta,che provveda a rinnovare la convenzione per consentire a noi pazienti di poter usufruire delle prestazioni sanitarie che ci verranno a mancare dal 31 marzo prossimo".

· Enzo Ganci · Editoriali

MONREALE, 31 dicembre – Gli eccessi alimentari che caratterizzano le giornate in molte delle case del nostro territorio non devono farci distogliere lo sguardo da ciò che ci ha detto e ci ha lasciato quest’anno in eredità.

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