Questione Ato Palermo 2: non c'è la firma, se ne riparlerà lunedì

Ancora non si vede il traguardo di questa lunga e difficile vicenda

PALERMO, 12 febbraio – Come era facile prevedere la partita non si è chiusa al 90’. Occorreranno i tempi supplementari, durante i quali non sono escluse altre sorprese. L’overtime si giocherà lunedì, ancora al dipartimento regionale ai Rifiuti, a Palermo.

Si è conclusa senza risultati concreti la riunione fiume che avrebbe dovuto chiudere la questione dei 276 posti di lavoro degli ex dipendenti dell’Alto Belice Ambiente, per i quali i sindaci dei 17 Comuni che compongono l’Ato e i sindacati di categoria stanno tentando una difficile soluzione.

La questione è ormai chiara: da una parte le amministrazioni comunali che vogliono applicare dei tagli da circa due milioni di euro sul costo del personale e che per far questo hanno individuato una serie di riduzioni sulle spese riguardanti gli emolumenti dei dipendenti, dall’altro i sindacati che ritengono pesanti le proposte dei sindaci e non sembrano intenzionati ad accettare, perlomeno così come sono state formulate, le richieste dei Comuni.

Uno dei nodi ancora più intricati è quello della riduzione dell’orario di lavoro del personale: 10% in meno per gli operatori e 20% in meno per gli amministrativi è stata la proposta dei sindaci.

10% in meno per gli amministrativi e 5% in meno per gli operatori la controproposta dei sindacati.

Di questo “tira e molla” sembra non far parte il punto relativo al ritorno ai livelli di inquadramento posseduti dai lavoratori al momento dell’assunzione: Lo avevano proposto i sindaci, nella sostanza lo hanno accettato i sindacati, concordando sul fatto che questi nel corso degli anni sono avvenuti senza molti confronti con le parti sociali.

I sindacati, pertanto, si prenderanno questi giorni di weekend per concludere la trattativa, facendo il classico “paro e sparo”, anche se il clima che si respira è quello dell’ottimismo ed alla fine, anche se con molta sofferenza da parte di tutti, potrebbe arrivare la tanto attesa fumata bianca.

“E’ stato un confronto sereno e costruttivo – afferma il sindaco di Monreale, Piero Capizzi – . Da parte di tutti c’è la volontà di mantenere i livelli occupazionali, di tutti i dipendenti. Va sottolineata la correttezza del dialogo impostato dalle organizzazioni sindacali, che, nel rispetto delle parti, stanno sostenendo le posizioni dei lavoratori. E’ chiaro che la necessità di effettuare dei tagli significativi non è frutto di un capriccio dei sindaci, ma discende da una cattiva gestione dell’Ato che, non a caso, ha accumulato un debito di così vaste proporzioni. Non preoccuparsi di tenere sotto controllo i costi del lavoro significherebbe un aumento della Tari e questo, francamente, è una ipotesi che tutti i sindaci reputiamo improponibile”.