Sempre pieno di ostacoli il cammino dell'utilizzo dei beni confiscati alla mafia

Se ne è parlato oggi al 1° Workshop sulla legalità

MONREALE, 11 febbraio – Un importante appuntamento per parlare in maniera costruttiva di utilizzo dei beni confiscarti alla mafia. Un argomento che registra un, purtroppo lungo, momento di impasse e di mancato reale vantaggio della società civile.

Se ne è parlato oggi nel corso del convegno che si è tenuto nella Sala Consiliare Biagio Giordano, dove si è tenuto il I° Workshop sulla legalità a supporto di azioni rivolte ai comuni impegnati nella gestione dei Beni Confiscati alla mafia
A tracciare un excursus dell’esperienza dei beni confiscati è stato l'assessore alla Legalità Giuseppe Cangemi che, oltre a portare il saluto dell'amministrazione comunale, ha parlato della esperienza del Consorzio nella gestione e nell'utilizzo di questi patrimoni mafiosi. L'assessore Cangemi ha dichiarato che iniziative come queste sono importanti per diffondere la cultura della legalitá, aggiungendo che l'amministrazione comunale si è attivata notevolmente per l'animazione di questa iniziativa. Cangemi ha ringraziato le associazioni che hanno accolto l'invito, ribadendo come questi momenti siano importanti per il confronto con il territorio . Alla conferenza sono intervenuti il presidente di Libera Terra Mediterraneo Francesco Galante, il giudice Fabio Licata del Tribunale di Palermo Misure e Prevenzione, il direttore del Consorzio Lucio Guarino.
Il sindaco Piero Capizzi, assente perché impegnato al vertice dei sindaci per la risoluzione dell’emergenza rifiuti, ha reso noto che “al più presto verrà istituito un gruppo di lavoro che si occuperá di questo settore che rappresenta una potenzialitå al fine di poter creare maggiore informazione e comunicazione per i cittadini".
Il giudice Licata ha detto che “bisogna lavorare su fatti concreti, in attesa di riforme normative importanti. Con queste regole quello che si può fare è attivare dei canali di informazione sui beni che sono sequestrati, chiedere alla Prefettura di creare un tavolo di coordinamento e capire quali sono le prospettive”
Ha concluso il coordinatore d Libera Umberto Di Maggio che ha parlato di un’antimafia parolaia che allontana i cittadini dalla vera antimafia. "Se noi riusciamo ad attivare l'attivismo civico siamo a buon punto. Oggi bisogna parlare bene dei beni confiscati".