Se la situazione non si sbloccherà partirà la cosiddetta "191"
MONREALE, 29 gennaio – Saranno costretti, molto probabilmente, a fare ricorso all’ordinanza, cosiddetta “191”, per motivi di carattere igienico sanitario, i sindaci dei Comuni che compongno l’Ato Palermo 2, dopo l’interruzione del servizio da parte dei dipendenti della società ormai fallita.
Se la situazione, come sembra al momento, non dovesse sbloccarsi in poco tempo, i sindaci si vedrebbero costretti ad emanare il provvedimento che incarica una ditta esterna di effettuare il servizio di smaltimento. In caso contrario le strade dei centri interessati potrebbero trasformarsi in vere e proprie discariche, con le conseguenze per la salute pubblica che è facile immaginare.
Anche oggi, nel corso della riunione che si è tenuta in Prefettura, sembrava spuntare questa soluzione.
Frattanto il sindaco di Monreale, Piero Capizzi, dopo averlo annunciato ieri sera sulle pagine di Monreale News, ribadisce alla cittadinanza l’invito ad un comportamento improntato al senso civico ed al senso di responsabilità, in considerazione della gravissima situazione di emergenza in cui si è venuto a trovare il territorio monrealese.
"Chiedo a tutti i cittadini - ribadisce Capizzi - ed ai dipendenti dell'Ato la massima collaborazione per evitare che le nostre strade subiscano fortemente quest’ondata di emergenza rifiuti.
Nonostante le difficoltà - continua - è opportuno continuare a differenziare i rifiuti e a cercare di trattenere in casa, quanto più possibile, la frazione di secco. È un momento molto particolare e c’è bisogno dell’aiuto di tutti”.
Un appello, però sul quale storce il muso il consigliere comunale, Marco Intravaia (Vivi Monreale). “Non ritengo certo una soluzione – afferma – l'appello lanciato dal sindaco alla cittadinanza di non conferire la spazzatura fino a quando sarà risolta la situazione, fra l'altro lunga e difficile da districare. Una richiesta paradossale, perchè i cittadini pagano a caro prezzo il servizio e non si può chiedere loro di tenere in casa l'immondizia, chissà poi per quanto tempo.
Piuttosto il sindaco si attivi nelle sedi competenti, sfruttando i canali privilegiati che la sua amministrazione dovrebbe avere con Governi regionale e nazionale, per salvare il posto di lavoro ai dipendenti dell'Ato, l'unica vera soluzione affinchè la spazzatura sia raccolta e l'emergenza igienico-sanitaria scongiurata”.