Oggi Monreale è più povera

 Se ne va una delle più grandi figure della nostra comunità

MONREALE, 23 gennaio - Uno dei suoi ultimi interventi ad una manifestazione pubblica era avvenuto nel mese di marzo dell'anno scorso, quando si commemorava il centenario della nascita di un altro "gigante" della Monreale contemporanea, il professore Antonino Noto.

In quella circostanza Sarina Ingrassia, come suo solito, aveva portato alla manifestazione una ulteriore ventata di spontaneità e di simpatia, ricordando i tempi trascorsi e la sincera ammirazione nei confronti del grande filosofo dal volto umano. Un volto umano che era stato - che è sempre stato - anche il suo. Quello di una donna che ha speso la sua vita per gli altri e che agli altri ha dato tutta se stessa, senza badare a spese, orari, sudore e impegno.

I "vavusi caddozzi" non erano solo un luogo della Monreale alta, celebre per quegli enormi massi, ma erano soprattutto la casa di Sarina Ingrassia, dove tanti, anzi tutti, potevano recarsi per ricevere un momento di conforto: umano, scolastico, economico, morale, perfino sanitario.

La casa di Sarina era casa di tutti: per tutti la porta era sempre aperta, per tutti c'era spazio, per tutti c'era posto. Non è un caso se nel settembre del 2013, in occasione del suo novantesimo compleanno un intero quartiere si era mobilitato per festeggiarla, a cominciare dalla sua grande amica, Rita Borsellino. E la festa era stata la festa di tutto il rione, fatta di "schiticchio", ma anche e soprattutto di momenti di seria riflessione. Gli auguri erano stati così numerosi che per ringraziare tutti la stessa Sarina aveva ritenuto necessario rivolgersi alle testate on line di Monreale per abbracciare idealmente tutti coloro che con tanto affetto le si erano stretti attorno.

"Di Sarina ce ne vorrebbero cento" avevamo scritto in quella circostanza e lo confermiamo adesso, sottolineando come, senza offesa per nessuno, a Monreale volontariato significasse "Il Quartiere" e quindi Sarina Ingrassia.

Proprio oggi, giorno della sua scomparsa, vogliamo prendere in prestito le parole che erano state le sue. Quelle che Sarina, diciotto anni, fa aveva pronunciato al microfono della chiesa di San Castrense, in occasione del funerale del dottore Giuseppe La Rosa, verso il quale nutriva un sentimento di grande stima. "Oggi Monreale è più povera" disse nel suo "coccodrillo" improvvisato, ma carico - come sempre - di tanti significati e soprattutto di tanto cuore. È proprio vero, cara Sarina: anche oggi Monreale sarà più povera.