Rifiuti, ore febbrili per la questione Ato: in 48 ore "deve" essere trovata una soluzione

 

Molto delicata, al momento, la questione dei posti di lavori dei dipendenti

PALERMO, 7 gennaio – Si sono dati appuntamento a venerdì prossimo al dipartimento regionale ai Rifiuti. Per quella data i sindaci dell'Ato Palermo 2 "dovranno" trovare le soluzioni giuridiche per garantire tanto la prosecuzione del servizio di smaltimento dei rifiuti, quanto il rapporto di lavoro col personale addetto.

Una situazione non certo facile, per non dire difficilissima, che dovrà essere sviscerata nel tavolo tecnico che tra meno di 48 ore si svolgerà nei locali di viale Campania a Palermo. Il quadro, ci vuol poco a capirlo, è quanto mai complicato, soprattutto per i dipendenti dell'ex Ato, ormai "defunto", per volontà del tribunale civile di Palermo, che ne ha dichiarato il fallimento.

In assenza di soluzioni, infatti, il curatore fallimentare nominato dallo stesso tribunale, l'avvocato Cristina Bonomonte, potrebbe infatti, sottoscrivere le lettere di licenziamento per il personale, che, in queste ore non vive certo i momenti più lieti.
Al momento il ventaglio di soluzioni è tutt'altro che ricco e confortante. Qualche ipotesi è stata avanzata, ma nessuna ha finora preso campo: società di scopo, una di queste. Una strada che appare difficile da percorrere. Valutata, forse come la più accreditata, quella del transito alla Srr "Palermo Provincia Ovest". Uno dei nodi della questione, probabilmente il più spinoso, però, è quello della discrepanza fra le esigenze di personale della Srr ed il numero di dipendenti dell'Alto Belice Ambiente. Uno sfasamento di cifre, che potrebbe costare caro ad una parte degli impiegati. Difficile, almeno per il momento, a meno che non si effettuino opportune valutazioni politiche, la strada che porterebbe ad un eventuale ed ipotetico passaggio ad un'altra Srr, quella dell'Area Metropolitana, in modo da incollarsi ad un ente già operativo come la Rap, che effettua il servizio nella città di Palermo e che dispone del vicino impianto di Bellolampo.

Tornando alla riunione di venerdì prossimo, sul tappeto i sindaci, con quello di Monreale in testa, troveranno pure la proposta del curatore fallimentare che sarebbe disposto ad affidare in comodato d'uso (non gratuito) ai Comuni i mezzi della società. Scelta, però, sulla quale si interrogano gli stessi sindaci: senza personale chi guiderà i mezzi, che, oltretutto, sono pure obsoleti e necessitano di impegni gravosi sotto il profilo economico? Insomma non mancherà la carne al fuoco.

Per quel che riguarda la raccolta, in questi giorni si sta tentando di ripristinare la normalità, dopo l'emergenza neve e dopo i problemi legati al conferimento che hanno coinvolto ben 47 Comuni della Provincia di Palermo. Per evitare un'eventuale emergenza igienico-sanitaria, i sindaci potrebbero affidarsi ancora alla cosiddetta "191", l'ordinanza che affida all'esterno il servizio di raccolta. Tanto per intenderci, gli ormai famosi "noli a caldo". Una scelta che, se da una parte eviterebbe l'accumularsi delle enormi cataste di rifiuti, dall'altra taglierebbe definitivamente le gambe al personale, che verrebbe totalmente escluso dal servizio, in favore delle ditte private.