Trova uno zaino con settecento euro e due I phone e lo restituisce ai proprietari

Il bel gesto di Ciro Giangrande, una splendida cartolina da Monreale

MONREALE, 28 novembre – Chi l'ha detto che di Monreale e dei monrealesi bisogna sempre parlar male? A volte, come in questo caso, se ne può e se ne deve parlare bene. Specie quando si rendono protagonisti di gesti nobili come quello capitato ieri.

Protagonista è stato Ciro Giangrande, volto conosciutissimo a Monreale, per essere il titolare dello storico bar "Italia" di piazza Vittorio Emanuele, nonché per essere il fratello di Giuseppe, il carabiniere ferito davanti a Palazzo Chigi il 28 aprile dell'anno scorso.

Davanti al bar di Ciro, nei pressi dei tavolini che si trovano davanti il suo esercizio, è stato ritrovato uno zaino, che era stato abbandonato lì da qualcuno. Uno zaino al cui interno c'era roba di valore: tra le altre cose c'erano due I-phone, auricolari per la sordità e soprattutto circa settecento euro in contanti.
Ciro non ci ha pensato un attimo: ha contattato un numero di telefono contenuto nella memoria di un apparecchio telefonico, al quale ha risposto l'hotel delle Palme di Palermo ed ha spiegato cosa era successo, sentendosi dire che nessuno, fino a quel momento aveva reclamato nulla.

Ieri sera, poi, poco prima della chiusura, si sono presentati i proprietari: due turisti americani sulla settantina, inizialmente disperati perché temevano di avere smarrito quel bagaglio, per loro prezioso, ma poi felici di averlo ritrovato grazie soprattutto all'onestà di Ciro.

I due non sapevano come ringraziare il barman monrealese e gli hanno regalato cinquanta euro. Ma anche di questa cifra, Giangrande ha scelto di non appropriarsi: "Di certo non mi cambiano la vita – dice Ciro – ho voluto consegnare questa somma a don Nicola, parroco della Cattedrale, perché vada a finire a chi ha realmente bisogno e magari non può fare la spesa".

I turisti americani, magari avranno storto il muso per la situazione problematica legata ai rifiuti, ma certamente, oltre alle bellezze artistiche, avranno apprezzato l'onestà dei monrealesi. E su questa, una volta tanto, potranno fondare i loro racconti quando contenti torneranno in Patria.