La cannabis? Dannosa, come tutte le droghe

L'allarme degli scienziati riguardo l'uso delle cosiddette "droghe leggere"

PALERMO, 23 gennaio - Non è vero che il fumo di cannabis sia innocuo, come alcuni luoghi comuni vorrebbero fare credere. Le ricerche nel campo delle neuroscienze, infatti, hanno dimostrato esattamente il contrario, sottolineando, anzi, una particolare pericolosità, se l'uso è a carico di adolescenti di età compresa fra i 12 e i 18 anni.

Attraverso studi di neuroimaging (osservazione del funzionamento del cervello in vivo) si è constatato che lo sviluppo della aree cerebrali,responsabili del pensiero razionale, evolve fino a 20/22 anni d’età, quando finalmente può essere ritenuto “maturo”.

Studi successivi hanno paragonato lo sviluppo cerebrale di giovani soggetti non assuntori di droghe con quello di coetanei assuntori, dimostrando che le droghe, la cannabis in particolare, ostacolano i processi di crescita delle cellule nervose e delle loro connessioni (sinapsi).

Le conseguenze inizialmente sono sfumate e soggettivamente difficili da avvertire.   Ma i soggetti assuntori, sottoposti a specifici test, hanno mostrato :

  • difficoltà dell’elaborazione del pensiero razionale;
  • ostacolo nella previsioni delle conseguenze del comportamento;
  • deficit dello spirito d’iniziativa, dell’attenzione e della memorizzazione.

Sintomi che col passare del tempo diventano sempre più pesanti e non sempre recuperabili.

Aggrava il rischio la presenza sul mercato di derivati della cannabis con percentuali di principio attivo (THC) molto elevate e spesso potenziate chimicamente.

Non è difficile acquistare (anche tramite internet) preparati con percentuali tra il 15 ed il 25%. Molto diversi da quelli che si potevano fumare negli anni ’70, che presentavano percentuali tra lo 0,5 ed il 4%. E’ la stessa differenza che nel campo degli alcoolici distingue la grappa dalla birra.

Molti adulti tendono ad essere permissivi rispetto all’uso delle “canne”, ricordando l’innocuità di qualche loro esperienza giovanile, non percependo, invece, la grande diversità in termini di potenza e di pericolosità degli odierni derivati cannabici.

 

A tale allarme, il Governo Nazionale, attraverso il Dipartimento Politiche Antidroga, ha risposto mettendo a punto un programma di prevenzione precoce: “EDU.CARE”, destinato ai genitori, agli insegnanti e ai giovani.

EDU.CARE è distinto in tre sottoprogetti :

  1. Educazione e supporto alle famiglie
  2. Diagnosi precoce
  3. Neuroscienze

Il progetto si svilupperà in 50 città del territorio nazionale e sarà gestito dal ”International Training Center of International Labour Organization” di Torino.

In Sicilia, oltre Palermo, sono coinvolte anche le città di Adrano, Messina e Caltanissetta.

A fine gennaio, si darà inizio a “Educazione e supporto alle Famiglie” , che prevede una serie di dieci incontri tra genitori, giovani ed operatori appositamente formati, destinati a favorire, nelle famiglie, dialogo, comunicazione e processi pedagogici.

Gli incontri, si svolgeranno nelle ore tardo pomeridiane, con cadenza settimanale, presso il Cei (Centro Educativo Ignaziano), che ospiterà anche la giornata inaugurale del 29 gennaio (ore 10).

Le famiglie interessate potranno contattare (335 6633117) il dr. Marcello Grasso, neuropsichiatra,

coordinatore dell’Unità Operativa di Palermo e Vicepresidente dell’ ACUDIPA (Associazione Italiana Cura Dipendenze Patologiche), ente collaborante all’esecuzione territoriale del progetto in varie regioni Italiane.