La passione politica di Ciccio Mortillaro

Omaggio al politico di Villaciambra a sei mesi dalla sua scomparsa

Francesco Mortillaro (Ciccio per gli amici) ha fatto parte della generazione “stregata“ dei laici credenti, che hanno partecipato alla vita della politica siciliana post-bellica, con passione civile, come servizio verso il prossimo e comune dovere cristiano. Non mancheranno pertanto le occasioni per cui la sua attività venga ricordata nell’associazionismo cattolico, (A.C.-ACLI-SERRA CLUB), come nel Consiglio comunale di Monreale, ove è stato presente per diversi decenni da delegato del Sindaco per la Frazione di Villaciambra, da Presidente del Consiglio di Circoscrizione, da Consigliere comunale, da Assessore e da Sindaco.

Da ragazzo era stato educato nella scuola elementare al decalogo fascista e in parrocchia a una formazione di un cristianesimo totalizzante, a un catechismo di valori, sacramenti e culti. Due visioni contrastanti in un conflitto sottaciuto per paura e conformismo ma pronto a emergere al primo barlume di libertà.

Ciccio aveva poi frequentato la scuola media a Palermo, al Vittorio Emanuele, conseguendo il diploma nell’anno scolastico 1951/1952. In seguito, negli anni della maturità, all’I.T.C. “Francesco Ferrara” aveva conseguito il diploma di ragioniere e perito commerciale (anno 1983/1984) con la votazione di 52/60, testimoniando in prima persona che non è mai troppo tardi nel recupero di una formazione scolastica.

Franco era stato accolto nell’Azione Cattolica di Villaciambra, la gloriosa associazione che, con Luigi Gedda e Carlo Carretto, organizzava da Roma, per età la gioventù nella GIAC e creava i primi servizi sportivi, ricreativi, culturali.

Dal 1947 al 1953, giovanissimo divenne Presidente dell’Azione Cattolica di Villaciambra. Interrompeva gli studi, aveva voglia di lavorare: la campagna aveva il suo magico richiamo, gli ulivi, gli agrumi, i gelsi, i nespoli, mentre il cemento iniziava la sua avanzata nella conca d’oro.

All’Assemblea regionale, conquistato con la Costituzione lo Statuto dell’autonomia, si preparava la riforma agraria e nasceva l’ERAS, poi ESA (Ente di Sviluppo Agricolo).
Quello poteva essere un settore d’interesse professionale e lo fu dal 15 gennaio 1953, ove ha

Maria Nuara, occupava un significativo ruolo nella segreteria della presidenza dell’ERAS. Con lei Gianfranco Provenzano, primo dirigente del Centro Sportivo Italiano di Palermo (3), ambedue erano giovanissimi dirigenti dell’Azione Cattolica della diocesi di Palermo.
La prima sarebbe passata presto alle ACLI. Franco Mortillaro, appena sedicenne, tra i più giovani presidenti della Gioventù Cattolica del circolo di Villaciambra mostrava una spiccata vocazione organizzativa, il suo interesse alle problematiche sociali diventava riferimento dei giovani contadini e studenti della Parrocchia.

Lo incontrai al Centro diocesano della GIAC di Monreale, vivace palestra di giovani laici credenti, tra i quali spiccavano, per generosità e disponibilità apostolica, Benedetto Messina, Rocco Campanella, Bino Li Calsi, Francesco Riccobono, Pietro La Commare, Pino Viola e poi Giovanni Labruzzo, Antonino Vaccaro, Mario Cinà, Rino Terranova, Nino Orlando, Bruno Ridulfo, Pino Lo Grasso, Pino Giacopelli, Ignazio Marretta, Domenico Cavarretta, Salvatore Mangano, Natale Caruso, Anna Terruso.

Mortillaro frequentava gli incontri diocesani, una scuola di apostolato, aperta ai problemi sociali dei coetanei, alle responsabilità civiche, all’impegno nelle nascenti associazioni dei lavoratori cristiani, ACLI, Coltivatori Diretti, CISL, nonché nelle istituzioni locali, alle prime prove della democrazia del territorio nel sostituire i ”potestà“ del fascismo.

Alla famiglia Franco Mortillaro avrebbe dedicato affetti, sacrifici, stimoli educativi e scolastici per gli amatissimi figli Andrea, Giuseppe, Maria Giovanna, lieto del loro attaccamento agli studi e alle conseguite professioni di medico, ingegnere, docente.
La famiglia farà nella vita di Mortillaro il capitale sociale che gli fornirà quel supplemento sperimentale, testimoniato e arricchito dal senso civico, alimentato nella Parrocchia, nel tempo delle

Franco Mortillaro avvertì quanto importante sarebbe stato l’associazionismo dei lavoratori cristiani per il sindacato, per la democrazia, per l’educazione alla partecipazione politica e costituì un forte nucleo di lavoratori ACLI-TERRA, in cui fu impegnato dal 1954 al 1960, come assistente sociale del fiorente patronato dei lavoratori cristiani, nominato da Andrea Maltese.

Il ruolo di addetto sociale del patronato ACLI Franco lo avrebbe svolto in piena collaborazione con il suo Parroco. A Franco stavano a cuore le borgate del comune di Monreale: Villaciambra, Pioppo, Aquino, Grisì, San Martino delle Scale e da ufficiale dell’anagrafe e dello stato civile (1962) e presidente del consiglio di Circoscrizione s’imbattè nella problematica sociale che interessava le famiglie rurali del vasto territorio di Monreale.

Le frazioni rivendicavano l’esigenza di disporre dei servizi essenziali, l’acqua, la rete telefonica, gli asili, gli ambulatori, le strade per raggiungere le campagne, avviare i progetti per i disoccupati e il recupero scolastico di quanti avevano abbandonato la scuola. Impegni e occasioni non mancavano ai giovani di buona volontà e Franco era in prima linea.

Nel 1965 Mortillaro era già in lista nella DC per le elezioni comunali di Monreale e risultava eletto tra i consiglieri, iniziando una fattiva presenza nell’amministrazione locale che lo avrebbe visto eletto, sempre con successo, per diversi mandati. Iniziava così il suo lungo impegno di amministratore comunale durato fino al novembre 1993, dimostrando la sua vivacità progettuale, la grande voglia di intervenire sul piano delle infrastrutture e dei servizi.

Dal 7 marzo 1970 al 26 giugno 1972 era chiamato nella Giunta comunale come Assessore ai lavori pubblici e si occupava del piano dell’edilizia popolare, mentre il suo collegamento con la popolazione, che viveva nelle frazioni, lo portava a proporre numerosi cantieri di lavoro per combattere la disoccupazione.

Alle elezioni del 15 maggio 1975 Mortillaro fu rieletto Consigliere come primo assoluto (consigliere anziano).

Dal 1 gennaio 1976 al 20 gennaio 1978 fu presente nella Commissione edilizia e dall’11 dicembre 1976 al 20 gennaio 1978 sarebbe stato ancora Assessore ai lavori pubblici, acquedotto e agricoltura.

Nel ’78 e fino al 3 aprile ‘79, per la prima volta, fu sindaco di Monreale, carica che ricoprirà ancora dal 3 giugno 1990 al 5 novembre 1991, dimostrando notevoli doti di equilibrio e di saggezza amministrativa, anche se le sue attenzioni per le Frazioni non sempre riscuoteranno l’unanimità dei consensi.

Nei momenti difficili della politica comunale si ricorreva comunque a Mortillaro, come Sindaco o Assessore. La sua esperienza amministrativa e le sue attitudini all’innovazione e a rispondere alle esigenze dei tempi lo avevano tenuto occupato dall’aprile ’79 al gennaio ’80, quale assessore al Turismo, Sport e Spettacolo e vice presidente dell’Azienda Autonoma del turismo per Palermo e Monreale e successivamente, dal gennaio ’80 all’agosto’80, quale assessore alla Sanità, ai Servizi demografici e all’Igiene urbana.
Negli anni ottanta lo vedemmo eletto nel Consiglio della Comunità montana di Monreale di cui è stato presidente dal maggio ’82 all’ottobre’86.

Versatile e non distratto dalle problematiche agricole, ha fatto parte del Consorzio Acquedotto Consortile Biviere, di cui è stato presidente dal 3 settembre 2002 al 20 settembre 2004.

Lo sport del mondo rurale lo ha visto per diversi anni presidente della sezione distaccata di Monreale della Federazione siciliana Caccia e dal 1981 al 2010 componente effettivo della Commissione esami di abilitazione all’esercizio dell’attività venatoria, della ripartizione Faunistico Venatoria del comune di Palermo, quale esperto in armi e legislazione di caccia.

Negli anni dei vivaci consigli comunali e delle divisioni ideologiche non venne mai meno la sua azione per comporre le divergenze a servizio del bene comune della città di Monreale, sempre più interessata al turismo, specie religioso e culturale, all’arte e alla ricerca, e nasceva a Monreale per la ricerca elettronica, fondato con la diretta partecipazione del Comune, il CRES.

Una vita, quella di Franco Mortillaro, che non ha conosciuto vuoti di partecipazione creativa per la comunità di appartenenza, sempre più integrata alla vita metropolitana di Palermo. Scandagliarne le tappe da parte dell’associazionismo cattolico della diocesi di Monreale servirà a cogliere la passione sociale e politica dei laici credenti che s’impegnarono nella prima Repubblica. Per loro le “primarie” erano i servizi resi alle comunità di appartenenza.