Ecco come è andata la storia delle bancarelle di piazza Guglielmo

Abbiamo ricostruito gli ultimi mesi della vicenda dei venditori di souvenirs

MONREALE, 19 settembre – Ieri pomeriggio, come ha documentato Monreale News, le storiche bancarelle di souvenirs, che per decenni hanno svolto la loro attività a piazza Guglielmo, sono state rimosse. Un passo dietro il quale c'è una lunga storia, che abbiamo provato a ricostruire.

Il passo indietro lo facciamo fino al 17 aprile scorso, quando con la delibera numero 32, il Consiglio comunale prevede l'installazione delle bancarelle di dimensioni più contenute, facilmente amovibili, dotate di ruote che agevolino gli spostamenti serali.
Qualche giorno dopo, precisamente il 30 aprile, alla vigilia della festa del SS.Crocifisso, le bancarelle vengono collocate in piazza Guglielmo, secondo la localizzazione approvata dal Consiglio comunale e cioè attorno alla villa posta al centro della piazza

Da quel giorno, quindi, inizia l'attività commerciale dei titolari degli stands, seppur con notevoli difficoltà, considerati i mesi antecedenti in cui, non lavorando, hanno contratto debiti nei confronti dei fornitori della loro merce.
Da quel giorno, inoltre, comincia la partita delle "dimensioni" delle bancarelle, ritenute troppo grandi, benchè la delibera 32 del Consiglio comunale non faccia menzione di queste, limitandosi ad affermare che dovessero essere di "dimensioni più contenute" e che dovessero essere facilmente amovibili.
Venendo al dettaglio, troviamo che sei bancarelle hanno una misura di 300 x 200, una, invece, è di 250 x 150.
Per renderle conformi sarebbe servito portarle alla dimensione di 150 x 200. Un problema di non poco conto, considerata la crisi che imperversa ed i costi necessari all'adeguamento. Per ottenere questo, infatti, ogni bancarella deve essere integralmente smontata e rifatta nelle dimensioni previste : uno "scherzetto" da circa cinquemila euro e da sessanta giorni lavorativi, necessari al rifacimento.

Pur con queste difficoltà, i commercianti di souvenir alla vigilia della stagione estiva, avevano manifestato la disponibilità ad adeguare i loro stands secondo le prescrizioni della autorizzazione loro concessa, chiedendo, però, di farlo dopo il 30 novembre prossimo cioè al termine della stagione estiva, necessaria per recuperare il denaro necessario per l'adeguamento. Carte alla mano, avevano sostanzialmente chiesto che l'efficacia della determinazione dirigenziale 233 del 28 maggio scorso, venisse sospesa e subordinata all'adeguamento delle bancarelle entro il 30 novembre.

Nel frattempo è intervenuta la Procura, con il provvedimento di sequestro firmato dal pm Enrico Bologna, che ha apposto i sigilli agli stands, affidando la custodia alla Soprintendenza ai Beni Culturali. Tutto questo fino a ieri, quando i proprietari sono stati nominati essi stessi custodi delle bancarelle, che sono state smontate.
La prossima tappa di questa lunga storia verrà scritta lunedì e martedì, quando il tribunale del riesame potrebbe decidere per il dissequestro. Nel frattempo, però, la stagione è finita a tutti gli effetti ieri pomeriggio, in attesa di ridiscutere gli accordi, Unesco permettendo, e trovare una soluzione per sette famiglie che, certamente, da ieri sono in grosse difficoltà.