"L'assistenza a Campanella è stata quella dovuta"

Parla Renato Li Donni, direttore generale del Policlinico

MONREALE, 13 agosto - "Nessuna irregolarità, nessuna infrazione: Salvatore Campanella ha ricevuto l'assistenza necessaria. La sua morte è stata causata dalle sue condizioni di salute". Parla così Renato Li Donni, direttore generale del Policlinico di Palermo, dove il novantenne monrealese era ricoverato fino al momento del decesso".

Il manager afferma di aver verificato la situazione e di averlo fatto nominando una commissione interna che ha avuto il compito di controllare le carte ed interrogare il personale medico ed infermieristico che a cavallo tra l'8 ed il 9 agosto era in servizio nel reparto di Ortopedia e che si sarebbe occupato delle condizioni cliniche di Campanella. Della commissione di verifica facevano parte un primario di Chirurgia, il Risk Manager dell'ospedale, un medico associato di Medicina Legale ed un infermiere.

I quattro hanno esaminato il carteggio ed interrogato il personale, pervenendo alla conclusione, già trasmessa all'assessorato regionale alla Sanità ed al Ministero della Salute, che l'assistenza prestata a Salvatore Campanella è stata "in linea con gli standard previsti dalla normativa". Il paziente, sempre secondo quello che racconta Li Donni, sarebbe stato visitato nella notte e precisamente alle 24, alle 2 ed alle 6 del mattino. "Ho rispetto per il dolore dei familiari - aggiunge il manager a Monreale News - ma probabilmente c'è stato un problema di comunicazione tra i medici e i parenti e questo fatto ha amplificato la situazione".

Questo, ovviamente, è quello che afferma la struttura, una versione che va in direzione opposta rispetto alla ricostruzione effettuata dai familiari. A accertare la verità, perlomeno quella processuale, ci penserà la Procura di Palermo, che ancora e purtroppo con tempi che non si preannunciano brevi, non ha disposto l'autopsia sul cadavere di Salvatore Campanella.
A Monreale, frattanto, il caso ha scosso molto l'opinione pubblica. Il novantenne, una vita dedicata alla terra, era una persona molto conosciuta e stimata in paese, assieme a tutta la sua famiglia.

Indimenticate sono ancora le battaglie non violente e antiabortiste di Rocco Campanella, fratello della vittima, fra i fondatori del liceo classico "Emanuele Basile" negli anni '80. Così come molto noti sono i familiari, da decenni impegnati nel settore del turismo, gestori di agenzie di viaggio.

Molti cittadini si sono stretti attorno ad Eleonora, Rosalba, Vincenzo e Giorgio,i figli di Salvatore Campanella, che al dolore per la perdita de padre hanno unito la rabbia per non aver ancora potuto tributargli l'estremo saluto.