Un anno fa nasceva la Srr, adesso l'Aro deve individuare la società che gestirà il servizio

Faticoso il cammino della nuova società. Di Matteo guida il CdA

MONREALE, 1 agosto - L'iter fu avviato esattamene un anno fa. Il 1° agosto 2013, infatti nei locali della Provincia di Palermo cominciava la procedura amministrativa per l'istituzione della Srr, la società che prenderà il posto degli Ato rifiuti.

La macchina si metteva in moto tra scetticismo e difficoltà, in un clima di perplessità, che per la verità resiste ancora oggi, sulla sorte degli Ato e sopratutto sul destino lavorativo dei loro impiegati.

La prima fu una riunione interlocutoria, tra i sindaci, Fu la prima tappa verso la costituzione di questo consorzio di Comuni. Nel corso di quella riunione fu stato stabilito una sorta di cronogramma, che prevedeva che i vari Comuni avrebbero dovuto predisporre gli atti necessari per l'adesione. Due settimane dopo, invece, per l'esattezza il 23 agosto, doveva avvenire la vera e propria costituzione delle Srr. Successivamente, infine, sarebbe stata la volta del passaggio e della gestione del servizio rifiuti.

La Srr vide poi la luce il 4 ottobre scorso, con il sindaco pro tempo, Filippo Di Matteo, nominato presidente del Cda della Srr "Palermo Provincia Ovest". Difficile, poi, il passaggio all'Aro, l'Ambito di Raccolta ottimale, cioè chi materialmene svolge il servizio (Monreale fa Aro a sè) avvenuto il 7 febbraio scorso, quando il Consiglio comunale, dopo un lungo tira e molla, durato quattro sedute consiliari, disse sì alla proposta della maggioranza che sosteneva l'azione del sindaco Di Matteo, approvando l'adesione all'Aro.

Subito dopo la ultima elezioni amministrative, lo stesso Di Matteo, facendo una sorta di "sgarbo" al so successore Piero Capizzi, è riuscito a farsi confermare, prima all'interno del Cda della Srr, dal quale si era dimesso a causa della mancata rielezione alla carica di sindaco, poi tornando ad essere nuovamente il presidente del Cda.

Adesso la nuova amministrazione dovrà individuare la società che dovrà gestire il servizio. Molte le soluzioni che bollono in pentola, ancora però nessun passo ufficiale in direzione dell'affidamento e soprattutto del futuro dei dipendenti.