La "contesa" tra Monreale e l'Amat, una storia lunga 35 anni

Il "tira e molla" va avanti dal 1978 tra minacce di sospensione, poi ritirate

MONREALE, 31 luglio - Senza il timore di essere smentiti, possiamo affermare che il servizio di trasporto pubblico urbano Palermo-Monreale ,che da due anni è stato sospeso, è probabilmente il solo in Italia dove il passeggero paga il prezzo del biglietto ed il Comune a questo ci aggiunge un canone dovuto ad una convenzione.

Circa 240 mila euro l'anno per i due chilometri che separano Monreale dal capoluogo. Una contesa di dare e avere tra le due amminstrazioni comunali ,una contesa della quale poco si capisce e che meno ancora interessa agli studenti e operai che sono obbligati a servisi di questo mezzo.

A cosa è dovuto questo pagamento? La risposta sta nelle carte risalenti a tanti anni fa e precisamente a quando nacque l'Azienda Municipalizzata Auto-Trasporti di via Roccazzo, e quando negli anni Ottanta era obbligatorio stipulare una convenzione tra l'Azienda ed i Comuni limitrofi per il proseguimento delle corse extraurbane.
Una sottoscrizione dettata dalla "fumosa" ripartizione degli utili di esercizio, oppure dalla necessità di ripartire l'eventuale deficit nei confronti dei due Comuni interessati, in base ai parametri stabiliti tra questi.

L'Amat, che ancora oggi è in passivo, chiude sempre l'esercizio con un deficit e così ogni anno chiede al Comune di Monreale di far fronte agli oneri calcolandoli in base al numero dei chilometri percorsi. Il Comune di Monreale avrebbe forse dovuto disconoscere la convenzione a suo tempo stipulata ma, evidentemente, ogni qualvolta questa è in scadenza, il sindaco in carica la ha rinnovata tacitamente, obbligando il Comune a continuare ad onorare l'impegno.

La prima convenzione tra l'Amat ed il Comune risale al 1978 con scadenza fissata al 1983, il primo aut aut dell'Azienda al Comune, risale al marzo 1989 con relativa richiesta di versare nelle casse dell'AMAT 150 milioni delle vecchie lire, quale acconto, sulle svariate centinaia di milioni già accumulate.
Il momento critico tra la municipalizzata ed il Comune normanno risale al 2006, allorquando l'Azienda presentò un esorbitante conto spese di 5 milioni di euro, accumulati in 28 anni (1978-2006).

Ne seguì l'interruzione del servizio di un mese circa ed il Comune pagò una parte del debito ricorrendo alla "cassa depositi e prestiti" e riportando il debito stesso agli anni successivi. Il resto è storia recente, con una situazione di morosità che è al centro della "contesa" che la nuova amministrazioen sta tentando di condurre in porto.