Un anno fa scompariva Angelino Salamone, per diversi decenni figura di spicco della vita politica monrealese

Tracciamo un profilo di un uomo ancora ricordato con affetto da tanti monrealesi

MONREALE, 31 luglio - Scompariva un anno fa Angelino Salamone, esponente "storico" per tanti decenni della vita politica monrealese. Una figura che magari dice poco ai più giovani, ma che, per chi è già entrato negli "anta", ricorda un periodo di grande ripresa e vitalità per la città di Monreale.

Angelino Salamone, infatti, è stato in politica per oltre 40 anni, iniziando nel Partito Socialista nella cui lista è stato il primo eletto fra i banchi dell'opposizione. Poi passò con la Democrazia Cristiana dove era sempre il recordman di preferenze. In tanti lo ricordano ancora come candidato della lista "De Gasperi" nel 1975, lista nata da una costola della Dc, nella quale fu ancora una volta il primo eletto: in quella circostanza raccolse più di 1.600 voti di preferenza.

E' stato per diverse volte assessore comunale ricoprendo vari incarichi, ricevendo le deleghe allo Stato Civile, ai Vigili Urbani. In quella veste a lui si deve il riconoscimento delle ore di lavoro a norma di contratto, in contrapposizione al servizio continuato senza riconoscimenti, come avveniva prima.

Per diversi anni è stato anche assessore allo Sport , avviando i progetti per la sistemazione del campo sportivo "Conca d'Oro", dei campi da tennis della Ranteria, il progetto, che poi non vide mai la luce per il palazzetto dello sport alla Ranteria.
Da assessore all'Urbanistica si ricorda la grande collaborazione con il responsabile dell'Ufficio Tecnico di allora, ingegnere Saro La Barbera, assieme al quale contribuì ad una notevole ripresa economica del Comune con l'avvio di molte costruzioni.

Di Angelino Salamone molti ricordano pure la sua opposizione alla cessione al Comune del cosiddetto "trenta per cento" del terreno . Per oltre quaranta anni, inoltre, è stato rappresentante del sindacato Epaca per Monreale nella cui attività mise la sua opera a disposizione di quelli che bussavano alla sua porta.
Qualche problema all'interno della Democrazia Cristiana lo ebbe durante la segreteria regionale di Sergio Mattarella: fu cacciato via dal collegio dei Probiviri del partito, per poi essere nuovamente riammesso dopo qualche anno e lunghe ed estenuanti battaglie in Consiglio comunale.

Negli anni '70 ricoprì il ruolo di "delegato sindaco" della frazione di Grisì. Chi lo ha conosciuto lo ricorda come un uomo che si è sempre speso per chi aveva bisogno, che non ha mai approfittato della sua potenzialità elettiva , ricordato ancora come una gran persona perbene e con tanto affetto da molti monrealesi.