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Accusato di spacciare pillole di suboxone a lui prescritte: prosciolto

| Enzo Ganci | Nera e giudiziaria

Per il Gip, Giovanni Caravello le avrebbe assunte come prescrittogli dal Sert

MONREALE, 8 luglio – Era stato arrestato nel febbraio scorso perchè accusato di spacciare le pillole di suboxone assegnategli dal Sert di Palermo per uso terapeutico. Adesso Giovani Caravello è stato prosciolto dall'accusa dal Gip di Palermo, Daniela Cardamone.

Il giudice, in pratica, ha reputato che fossero destinate all'uso personale quelle 25 compresse di farmaci che possono essere ottenuti soltanto con una speciale prescrizione medica e che vengono utilizzati dai tossicodipendenti che hanno accettato di farsi curare, al posto degli oppioidi che assumono normalmente.
L'ipotesi sembrava già emergere in sede dell'interrogatorio di garanzia al quale Caravello, con diversi precedenti penali, si era sottoposto, difeso dall'avvocato Piero Capizzi, tanto che il giudice non gli aveva infitto misure restrittive.

Adesso è stato confermato dal Gip che ha disposto pure la restituzione delle compresse e del denaro (circa 280 euro) che era stato sequestrato al giovane in banconote di piccolo taglio al momento dell'arresto, perché ritenuto provento dell'attività illecita.
Nel corso del processo Caravello ha dimostrato che quel denaro gli sarebbe servito per il pagamento di una bolletta Enel che è stata prodotta durante le fasi dibattimentali.

· Enzo Ganci · Editoriali

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