Stavano già scardinando l'ingresso del negozio
TERMINI IMERESE, 17 giugno – Avevano tentato di mettere a segno una rapina in trasferta ad un supermercato, ma sono stati sorpresi dai carabinieri che li hanno braccati ed ammanettati. Si è conclusa così, pertanto, l'avventura di tre monrealesi a Termini Imerese.
Il fatto si è verificato nella nottata dello scorso weekend, quando i militari dell’Arma hanno arrestato Ivan Caravello, 18 anni Samuele Sciortino e Paolo Correnti, entrambi venticinquenni, tutti incensurati e residenti a Monreale.
I tre giovani, secondo la ricostruzione effettuata dai carabinieri, si sarebbero resi responsabili del reato di tentato furto aggravato ai danni del supermercato “Conad” ubicato nella locale piazza Crispi.
I tre giovani, dopo aver effettuato un accurato sopralluogo con l’autovettura Fiat Punto di proprietà di uno, decidevano di entrare in azione, scardinando con degli attrezzi da scasso la porta di ingresso dell’esercizio commerciale.
Non si avvedevano però della presenza dei Carabinieri, che si erano defilati, che li beccavano sul fatto, intervenendo prontamente ed interrompendo di fatto il tentativo di furto che altrimenti sarebbe andato a buon fine. Gli investigatori dapprima bloccavano Correnti a bordo della Fiat Punto, con motore acceso e pronta per la fuga, mentre gli altri due complici avvedutisi della presenza dei Carabinieri, riuscivano a fuggire a piedi per le vie limitrofe alla piazza Crispi. I militari pertanto predisponevano un dispositivo di ricerca dei due fuggitivi, con altre pattuglie nel frattempo giunte in rinforzo coordinate dalla Centrale Operativa della Compagnia di Termini Imerese. I due giovani braccati, dopo un estenuante inseguimento a piedi, riuscivano a nascondersi tra la fitta vegetazione presente in un terreno incolto nei pressi della zona portuale, venendo scoperti dopo alcune ore.
I tre giovani, tratti in arresto con l’accusa di tentato furto aggravato in concorso, su disposizione della competente dell’Autorità Giudiziaria, sono stati giudicati con rito direttissimo, conclusosi con la convalida e la condanna a sei mesi di reclusione pena sospesa ed alla multa di 4.000 euro, pertanto rimessi in libertà.