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San Cipirello, furto d'energia in un'intera palazzina: 11 persone denunciate

| Enzo Ganci | Nera e giudiziaria

Nello stesso edificio due anni fa erano stati scoperti furti d'acqua

SAN CIPIRELLO, 22 marzo - Due anni fa la palazzina era salita alla ribalta dei media per i suoi allacciamenti abusivi alla rete idrica. Oggi, invece, sempre dopo i controlli dei carabinieri, viene fuori che abusivi erano pure gli allacci elettrici. L'edificio di via Salvato a San Cipirello, in pratica era totalmente abusivo. E' quanto scoperto dai carabinieri della stazione locale, che hanno denunciato undici persone, al termine di un controllo a carico di un pluripregiudicato Massimo Lo Giudice, 47 anni, che stava scontando ai domiciliari una pena per ricettazione, bancarotta fraudolenta e falso.

Insospettiti dall'irregolare situazione delle utenze domestiche che facevano capo alla casa del detenuto, i militari hanno verificato che gli undici condomini si erano allacciati abusivamente al cavo di rete principale, occultato in una nicchia ricavata nel muro antistante il quadro elettrico generale. Lo stesso era stato poi ricoperto con un muro in cemento, uniforme alle pareti dell'immobile per mimetizzarlo. Da tale allaccio si diramavano due serie di cavi, ognuno composto da due ulteriori cavi (fase e neutro) occultati all'interno dei caverai posti tra le palazzine dell'immobile, giungendo fino al sottotetto.

Da ulteriori controlli si e' appurato che all'interno delle abitazioni del pregiudicato e di un altro condomino, poste all'ultimo piano del palazzo, erano stati praticati due fori nei rispettivi tetti, che permettevano l'ingresso al vano sottotetto dell'immobile: li' e' stata rinvenuta una serie di interruttori elettrici, ai quali si collegavano i cavi; da qui poi gli stessi ripartivano, subendo una diramazione per ognuno degli appartamenti e rinvenuti dai tecnici Enel all'interno di prese di corrente ubicate negli alloggi. Il meccanismo consisteva nel creare un bypass, a seguito di un corto circuito provocato dai condomini nella propria rete elettrica regolare, con il quale si attivava l'interruttore posto nel sottotetto, il quale, a sua volta, prelevava corrente elettrica dall'allaccio abusivo, non permettendone quindi la misurazione al relativo contatore.

Un sistema ingegnoso scoperto in una palazzina di edilizia popolare già al centro di una vicenda analoga ed altrettanto grave: il 25 giugno 2012 i militari della locale stazione supportati da decine di colleghi dei reparti della compagnia di Monreale avevano arrestato 17 condomini dello stesso stabile e ne avevano denunciati altri 8, dopo aver scoperto insieme a tecnici delle Acque Potabili Siciliane una condotta abusiva collegata direttamente alla rete idrica pubblica che alimentava "gratuitamente" o, meglio, piuttosto a spese degli altri ignari contribuenti, tutta la palazzina.

Sembra insomma che, a via Salvato, l'"esproprio proletario", come si diceva negli anni '70, sia un sistema rodato e comune, in barba alla continua presenza dei militari e dei tecnici delle società di distribuzione.

· Enzo Ganci · Editoriali

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