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Processo Nuovo Mandamento: scioperano gli avvocati, udienza preliminare rinviata al 18 marzo

| Enzo Ganci | Nera e giudiziaria

Gli imputati non si sono opposti, il Gup Scaduto dispone il rinvio

PALERMO, 19 febbraio - Scioperano gli avvocati e viene rinviata al prossimo 18 marzo l'udienza preliminare del processo "Nuovo Mandamento", che vede alla sbarra 61 imputati accusati di aver dato vita alla riorganizzazione dell'organizzazione mafiosa in provincia di Palermo.

L'astensione degli avvocati è stata indetta dall'Organismo Unitario dell'Avvocatura ed è stata accettata dal Giudice per l'Udienza Preliminare, Gioacchino Scaduto, in considerazione del fatto che gli imputati non si sono opposti.

Si tratta di un processo nato dalle tre diverse operazioni antimafia denominate "Nuovo Mandamento", condotte dall'Arma dei Carabinieri di Monreale e dalla DDA di Palermo. Le complesse e articolate attività di indagine hanno riguardato sessantuno soggetti e diverse famiglie mafiose tra le quali quelle di Monreale, Borgetto, Giardinello, Altofonte, Camporeale, San Giuseppe Jato e Partinico.

In particolare, gli inquirenti hanno accertato come la pratica mafiosa del pizzo in danno a tante realtà economiche e produttive continua ad essere strumento di imposizione per il controllo criminale sul territorio oltre che uno dei principali mezzi di sostentamento degli affiliati detenuti appartenenti cosa nostra.

Frattanto, fra le tante richieste di costituzione di parte civile, arriva pure quella del Consorzio Sviluppo e Legalità. Lo annuncia il sindaco di Monreale, Filippo Di Matteo, che è anche presidente "pro tempore" dell'organismo.
Il Consorzio "Sviluppo e Legalità", come è noto, da alcuni decenni si occupa della gestione dei beni confiscati nei comuni dell'Alto Belice Corleonese, fra i quali Monreale, Altofonte, Camporeale, Piana degli Albanesi, Corleone, San Giuseppe Jato, San Cipirello e Roccamena.

"Il Consorzio Sviluppo e Legalità – ha spiegato Di Matteo, che già aveva adottato analoga decisione per il Comune di Monreale - vuole promuovere iniziative di contrasto ai fenomeni di corruzione e di criminalità in questo e altri procedimento penale per reati di criminalità organizzata di stampo mafioso, di usura, di estorsione, di corruzione e per tutti i reati contro la pubblica amministrazione. Risulta imprescindibile nell'attività dell'amministrazione pubblica affermare e far risaltare la cultura della legalità e dell'antimafia cui deve essere ispirata l'azione della Pubblica amministrazione.

La stessa deliberazione di costituirsi parte civile nello stesso processo è stata adottata dall'associazione monrealese "Liberi di Lavorare" presieduta dall'assessore Lia Giangreco.

· Enzo Ganci · Editoriali

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