Le indagini coordinate dalla Dda di Palermo. Andavano avanti da oltre tre anni
PALERMO, 22 ottobre - I carabinieri della Compagnia di Palermo "Piazza Verdi" hanno condotto, dalle prime ore del mattino, una vasta operazione antidroga con l'esecuzione di 42 misure di custodia cautelare (di cui 32 in carcere e 10 agli arresti domiciliari), emesse dal Gip del Tribunale di Palermo su richiesta della Dda. I provvedimenti sono stati emessi nei confronti di altrettanti indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di "associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti". L'esecuzione dei provvedimenti conclude una complessa attività investigativa sviluppata dai carabinieri della Compagnia di Palermo Piazza Verdi sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo – DDA (Procuratore Aggiunto Teresa Principato, Sostituti Procuratori Sergio Barbiera, Maurizio Agnello, Amalia Luise.
Le indagini, sviluppate dal 2010, nascono dalle evidenze raccolte dai carabinieri che avevano già mostrato l'importanza di "piazza Guadagna" nel mercato degli stupefacenti, nonché la capacità dell'organizzazione che la gestiva di rinascere a nuova vita nonostante numerose operazioni di contrasto portate a termine dalle Forze di polizia: da qui il nome convenzionale dell'indagine "Araba Fenice".
Con l'intento di non fermarsi al primo anello della catena, gli investigatori hanno sfruttato tutti i mezzi previsti dal quadro normativo di riferimento, compreso l'istituto del ritardato arresto, attivando intercettazioni telefoniche, video-ambientali e continuando ad osservare con mirati servizi i principali attori di questa attività al fine di inquadrare l'organizzazione criminale nella sua interezza.
È stato necessario oltre un anno di indagini per riuscire a raccogliere le prove necessarie ad individuare due distinte associazioni finalizzate allo spaccio di stupefacenti nonché un consistente numero di spacciatori che operosamente cedevano la sostanza nel dedalo di vie difficilmente controllabili limitrofe a piazza Guadagna. Grazie al costante impegno si è riuscito a dimostrare come "piazza Guadagna", immersa nel cuore dell'omonimo quartiere palermitano, rappresentasse un vero e proprio ipermercato dello stupefacente in grado di fornire ai sui avventori cocaina, eroina, hashish e marijuana, sia al dettaglio che in quantità più consistenti che, acquistate, venivano a loro volta tagliate e rivendute anche in altre province dell'Isola.
A riscontro delle 42 ordinanze eseguite oggi sono state documentate centinaia di "cessioni", talvolta di pochi grammi per una decina di euro, altre di etti per parecchie centinaia di euro, che hanno portato pure a segnalare 69 persone alla Prefettura di Palermo per "uso personale"; arrestare 51 persone per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti; arrestare 2 persone responsabili di coltivazione di marijuana ed individuare 2 piantagioni di marijuana, una "indoor" ed un'altra mimetizzata tra le coltivazioni, ad ulteriore riprova che parte dello stupefacente commercializzato veniva direttamente prodotto sull'Isola.
L'operazione ha consentito inoltre di sequestrare oltre 6 chili di hashish , 8 chili e 505 piante di marijuana, nonché cocaina ed eroina per un valore di svariate migliaia di euro e la somma contate di 16.000 euro Elemento importante che emerge nel corso dell'intera attività d'indagine, è il fatto che il quartiere "Guadagna" si propone quale mercato di sostanze stupefacenti non solo per la città di Palermo perché si è constatato che buona parte degli acquirenti all'ingrosso provenivano dalle province di Agrigento, Trapani, Enna, Caltanissetta e Messina ove poi rivendevano lo stupefacente.