A "tradirlo" sarebbe stato il traffico telefonico con gli altri complici
MONREALE, 8 ottobre – Avrebbe avuto il ruolo di basista Daniele Cassarà, il monrealese arrestato sabato scorso dai poliziotti della sezione "Investigativa" del Commissariato "Oreto-Stazione" perché ritenuto complice della banda che effettuò una rapina in villa lo scorso 28 agosto.
Il provvedimento restrittivo è stato disposto dal Gip del Tribunale di Palermo, Angela Gerardi. In quella occasione la vittima era stata Carolina Tuppo, 69enne abitante in via Corpo di Guardia. Poco dopo quella rapina, avvenuta in modo violento, i poliziotti avevano arrestato Marcantonio Gnoffo, 30enne pregiudicato palermitano di via Aquino, Dorin-Alin Staicu Mosneanu, 21enne e Cionta Covaci, 30enne, entrambi rumeni, responsabili del reato di rapina aggravata in concorso. Gnoffo, durante le fasi della rapina, rimase in vettura a far da "palo", ai due rumeni fu affidato invece il lavoro "sporco", l'effettiva commissione della rapina in danno dell'unica abitante della villetta.
A distanza di poco più di un mese i poliziotti, pertanto, hanno tratto in arresto Cassarà, residente in via Pezzingoli, ritenuto il "basista" della banda. Secondo la ricostruzione degli agenti, Cassarà si sarebbe occupato di reclutare personalmente i due rumeni ed indirizzarli alla rapina, dando loro importanti indicazioni su orari e circostanze propizie al blitz.Secondo gli accordi, durante la rapina, Cassarà avrebbe orbitato in luogo non distante dalla villetta presa d'assalto, pronto ad intervenire per "scortare" i complici in luogo sicuro. A Cassarà i poliziotti sono giunti grazie all'analisi del traffico telefonico dei tre rapinatori arrestati tenutisi più volte in contatto con il loro referente.