E' il bilancio dell'operazione "Giamaica" condotta dai carabinieri
MONREALE, 28 agosto - Più di cinquecento piantine di marijuana sequestrate dai carabinieri della Compagnia di Monreale. E' il bilancio dell'operazione denominata "Giamaica", nella quale sono finiti agli arresti il palermitano L. S. G. , 23 anni e l'albanese H. K., 30.
L'azione, finalizzata alla ricerca di piantagioni di cannabis ed articolata in due distinte attività, si è concretizzata tra il 26 ed il 27 agosto ed ha visto l'impiego di più di 50 militari. Grazie alle perlustrazioni a piedi condotte durante l'arco notturno nelle ampie vallate tra la Conca d'Oro e lo Jato, i carabinieri sono riusciti infatti ad individuare due coltivazioni all'apice della loro maturazione: già alle prime luci dell'alba del 26 agosto, nelle adiacenze di un casolare, in stato di abbandono nelle campagne di via Pezzingoli, avevano individuate, celate sotto una piccola pineta, 30 piante di cannabis sativa alte circa 2 metri, con infiorescenze già pronte per essere raccolte.
I militari dell'Arma, mimetizzati tra i cespugli, hanno condotto un prolungato servizio di osservazione, per individuare i responsabili ed alla fine la pazienza li ha premiati: infatti, da una abitazione vicina, si è presentato L. S. G. con bidoni d'acqua per l'irrigazione che, bloccato, ha immediatamente ammesso le sue responsabilità.
L'operazione ha avuto il suo culmine, poi, in contrada Case Mariano nelle campagne tra San Giuseppe Jato e San Cipirello, agro del comune normanno: qui infatti i carabinieri, sempre in pattuglie notturne, tra i ricchi vigneti, sono stati attratti da un forte odore di cannabis, misto a quello dell'uva quasi matura. Approfondite le ricerche, con l'ausilio anche del 9° Nucleo Elicotteri di Palermo, i militari accertavano che tra i vitigni c'erano 504 piante di Marijuana alte da 1 a 2 metri. Allo scopo di accertare chi fosse il responsabile della piantagione, una ventina di militari hanno stabilito dei punti d'osservazione notturni e diurni tra i filari di viti, in attesa di sorprendere il responsabile dell'irrigazione delle piantine: all'alba è giunto H. K. che, appena arrivato, si adoperava per intrecciare le piante di cannabis tra i grappoli d'uva occultandole alla vista di eventuali passanti. In un attimo l'uomo dal "pollice verde" è stato circondato e, dopo una breve fuga, bloccato e portato alla Stazione di San Giuseppe Jato per le formalità di rito, mentre il conduttore del vigneto, un incensurato di San Cipirello, veniva deferito in stato di libertà.
I due arrestati sono stati trasportati nel carcere dell'Ucciardone di Palermo su disposizione dell'Autorità Giudiziaria, in attesa dell'udienza di convalida davanti al GIP. Le piante di marijuana, in entrambi i casi, sono state estirpate e campionate dal personale del Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti del Comando Provinciale di Palermo: se immesse sul mercato dello spaccio al dettaglio avrebbero garantito un guadagno di decine di migliaia di euro.
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