La Suprema Corte ha confermato la pena (sospesa) dell'Appello
MONREALE, 22 maggio – La quinta sezione della Corte di Cassazione ha confermato la condanna ad un anno e cinque mesi che la Corte d'Appello (seconda sezione) del Tribunale di Palermo, nel marzo 2012, aveva inflitto al deputato regionale Salvino Caputo per tentato abuso d'ufficio.
La pena, comunque, pur essendo definitiva, è sospesa per l'indulto. La vicenda è quella, ormai nota, delle multe, che Caputo, mentre era sindaco, avrebbe voluto far cancellare ad alcune persone, tra cui l'ex arcivescovo di Monreale, monsignor Salvatore Cassisa.
In primo grado Caputo era stato condannato a due anni. In appello il giudice lo aveva assolto dai falsi contestati dalla Procura, addebitandogli i tentativi di abuso d'ufficio consistiti nella revoca in autotutela delle contravvenzioni, che comunque poi furono recuperate dal Comune.
I fatti risalgono al 2004, quando Caputo era sindaco di Monreale. Secondo i giudici, con una determinazione sindacale, avrebbe tentato di far togliere multe all'assessore pro tempore Franco Nocera e alla moglie, nei cui confronti tra febbraio e maggio del 2004 erano state elevate multe per un totale di 1.321,11 euro. Beneficiario del tentativo sarebbe stato pure l'ex vicepresidente del Consiglio comunale di allora, Roberto Terzo, al quale erano state inflitte due multe per 1.547,19 euro complessivi. Nei confronti dell'ex arcivescovo Salvatore Cassisa, infine, il tentativo sarebbe stato fatto per annullare una multa da 101,96 euro.