Alla famiglia 7.400 euro. Applicato il principio di responsabilità oggettiva
MONREALE, 5 marzo - Il Ministero dell'Istruzione dovrà pagare la somma di quasi 7.400 euro alla famiglia di una ragazzina che frequentava la scuola media Antonio Veneziano a titolo di risarcimento. Lo ha stabilito la Terza Sezione civile del Tribunale di Palermo, presieduta dal giudice Caterina Pizzuto.
I fatti risalgono al 24 gennaio 2007, quando all'interno dei locali scolastici, G.F., una studentessa che a quel tempo frequentava la scuola media, durante l'orario di lezione subiva la frattura del polso, più precisamente la metafisi distale del radio di destra. L'episodio si verificava durante l'orario scolastico. Più precisamente, la minore si trovava all'interno della propria classe, in pieno svolgimento dell'attività didattica e, nel ritornare al proprio banco, andava ad inciampare nel sostegno della lavagna cadendo così rovinosamente a terra.
La Ca.Ri.Ge., compagnia che assicurava l'istituto, non ha mai voluto risarcire il danno nonostante le richieste del legale dei genitori della ragazza. Con questa sentenza, in pratica, il tribunale ha riconosciuto il principio della responsabilità oggettiva, dal momento che i fatti sono accaduti all'interno dei locali scolastici."Oggi - afferma l'avvocato Francesco Pepe - legale della famiglia dello scolaretta - dopo anni di causa, giustizia e' stata fatta ed il Ministero dell'Istruzione e' stato condannato al pagamento di una congrua e satisfattiva somma di denaro".